Categoria: Riflessioni

451 °F

i libriSono stata molto indecisa sul post di oggi. Ho rimuginato a lungo sulla questione…  Il fatto è che dal mio ultimo post, non ho fatto che ripensare a “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury: l’ho ripreso dallo scaffale, riaperto, riletto, annusato a pieni polmoni, fino a sentire l’odore di quella carta un po’ invecchiata e ingiallita dal tempo e dalle tante letture saturare il mio olfatto.

In realtà però avevo previsto di scrivere un altro post oggi per invitare i lettori catanesi a una presentazione che terrò nel pomeriggio di lunedì alla libreria Cavallotto di Corso Sicilia. E alla fine sono giunta a una soluzione. Oggi un libro al “superquadrato”, lunedì rubo il post a Mariangela così metto a posto le cose e vi invito ufficialmente… ma voi potreste già segnare in agenda l’appuntamento in libreria. Continua

Il gatto dagli occhi d’oro

Io l’ho letto e anche Carla lo ha letto. Ma soprattutto, c’è stato un momento in cui ne abbiamo parlato un sacco, perchè il libro di oggi, Il gatto dagli occhi d’oro, edito da Fanucci, è stato scritto da Silvana De Mari, che la mia collega Matta ha incontrato e conosciuto. Io ci ho provato ad andare ad un incontro che proprio Carla aveva organizzato, ma non ci sono riuscita e, ancora oggi, me ne pento.

Di che parla? E’ la storia di Leila, che ha a che fare con la protagonista di Guerre Stellari, perché la sua mamma pensava proprio a quella principessa dello Spazio, quando è stato il momento di scegliere un nome per la sua bimba.

La mamma di Leila, per mantenerla deve lavorare e lavorare sodo. A scuola, ogni giorno, è complicato arrivare fino al suono della campanella, perché tutti gli altri bimbi vestono abiti comprati per loro, non hanno libri di seconda mano, ma soprattutto non hanno genitori con lavori quasi difficili da spiegare. Eppure è impossibile non volere bene a questa bimba. Continua

Solo con un cane


Avevo un cane una volta. Si chiamava Lucky ed era un dalmata stupendo. Me lo avevano regalato i miei compagni di classe del liceo il giorno del mio diciottesimo compleanno facendolo arrivare, magro magro, seduto dentro ad un cestino bardato da un fiocco rosso. Fece pipì in giro quella sera stessa e durante la festa, non una volta, dovetti prendere lo straccio e armarmi di buona volontà.

E’ morto tre anni fa e per diversi mesi non ho voluto neanche accarezzarlo un cane. Poi un giorno in spiaggia mi si è avvicinato un cucciolo di pastore maremmano che si era perso e, fino a quando, non è arrivato il suo padrone a cercarlo ero ben decisa a portarmelo a casa 🙂 Continua

La storia infinita

Mariangela ha aperto un varco enorme sul mio bacino di letture per bambini e ragazzi. Sin da bambina, sono stata abituata a leggere molto. Mi piaceva sedermi sul divano accanto a mia mamma che leggeva con un libro sulle ginocchia… E questo anche prima di imparare a leggere. E da una passione, negli anni è nato un mestiere (e forse anche più di uno). Quando facevo la libraia (come ha sostenuto Pietrangelo Buttafuoco in una mia – abbastanza recente – intervista, “non si smette mai di essere librai” e, quindi, anche se non esercito più, continuo a esserlo) avevo stilato un elenco di “titoli indispensabili” nellabiblioteca dell’animadi ciascuno di noi. Libri, romanzi, albi illustrati… che – a mio avviso – devono far parte del percorso di educazione letteraria di ciascun giovane lettore. Fra questi, c’è “La storia infinita” di Michael Ende. Continua

Gioco metaletterario di un Traduttore su “N.d.T”

Ci sarebbero infiniti aggettivi (qualificativi) che ci permetterebbero di invogliarvi all’acquisto di questo romanzo: particolare, innovativo, divertente, irriverente. Ma quello che più frequentemente è tornata nei racconti-spiegazione-recensione-descrizione del romanzo in questione  (fatti a mia mamma, a Mariangela, agli amici…) è – senza dubbio – stato “GENIALE“. E questo per tanti, tantissimi motivi: a partire dall’idea alla base della narrazione, per finire con l’impostazione grafica del romanzo, passando per i mille e più “rimandi” e citazioni che trovano spazio all’interno del romanzo.

Vediamo di spiegare dentro cosa ci troviamo. Quando si apre “La vendetta del traduttore” di Brice Matthieussent ci immergiamo nelle note a piè pagina (quelle che si trovano al di sotto di una linea nera che divide il testo tradotto dalle N.d.T, ossia le note del traduttore). Continua

Cinquanta sbavature di Gigio

Questo libro non sapevo neanche che esistesse fino a che non ho avuto una segnalazione su Twitter. La curiosità è stata troppo forte e sono andata in libreria, anche se ve lo dico fin da subito, esiste anche la versione ebook.

L’ho comprato e l’ho messo in borsa. E’ piccolo e si fa portare in giro facilmente.

Ho cominciato a leggerlo mentre ero dal parrucchiere che dopo mezz’ora mi ha chiesto: “Ma si può sapere che cosa stai leggendo che è da quando sei arrivata che ti stai spaccando dalle risate?”

E’ vero…Mi sono divertita un mondo a leggerlo. Continua

Chick lit anche per “marziani”

Quando ho scoperto che gran parte delle mie leggere letture estive appartenevano al genere definito “chick lit“… All’inizio, mi sono un po’ risentita per il significato etimologico del tag del genere stesso. Le due parole sono infatti l’abbreviazione di due termini slang statunitensi, “chicken” (termine informale per “ragazza”, più letteralmente “pollastrella“) e “literature” (che, almeno spero, non ha bisogno di traduzioni). Un’etichetta che – mi sembra – sminuisca il genere, confinandolo a un’area grigia (o meglio rosa) di lettori. Continua

Libri al quadrato

Ogni lettore ha una fissazione. La mia è legata ai libri che parlano di libri.

Come vi ho accennato nell’articolo “Mistero sul Bibliobus”, tutte le volte che mi aggiro per una libreria è una tentazione cui non riesco a resistere… Così, quando ero libraia, avevo dedicato un intero scaffale (ma avrei potuto spingermi oltre) a chi come me (e non sono pochi, credetemi) cerca sempre una novità sul tema. Adesso se entro in libreria senza un’idea precisa e da sola non riesco a trovare qualcosa che mi ispiri, chiedo (e normalmente lo chiedo sempre alla stessa persona – Pasqualino – in modo da non essere presa per matta da troppe persone in città). Continua

La sindrome da abbandono

Leggo un sacco. Di tutto. Vado in libreria e compro ciò che mi capita a tiro. Vedo una copertina carina e il libro è mio. Leggo la seconda di copertina e arriccio il naso e ripongo il testo nello scaffale. Ricordo il consiglio di un’amica e faccio strisciare la carta di credito. Oppure ancora vado a cercare in quelle parti della libreria dove non va nessuno, per scoprire qualcosa che nessuno, o quasi, ha letto.

Non sono una bookaholic, ma per questo mio primo post volevo raccontarvi che mi piace scegliere, ma soprattutto mi piace fantasticare grazie ai personaggi che ci sono nei libri. E a volte la notte tiro fino a tardi, per sapere come va a finire quel giallo, quell’horror, quel libro per bambini senza figure o anche quell’amore iniziato male, ma che, per farmi contenta, potrebbe finire meglio. Continua

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