Da quando ho scoperto di essere incinta, ho avuto non poche difficoltà a vestirmi. Prima il pancione che io non amavo mettere in evidenza in striminziti abiti di maglia, poi i chili di troppo accumulati in gravidanza e ancora da smaltire… E i conti da fare con una fisicità che non riconosco mia… Per esempio, io – adesso – ho le sette (chi l’avrebbe mai detto?). Per cui al di là delle taglie da smaltire, c’è tutto un corollario di cambiamenti che il mio corpo ha subito che non mi permettono di indossare i vestiti che giacciono tristi nel mio armadio… O meglio, di sentirmi a mio agio quando li porto.
Ora, io non sono mai stata una fanatica della moda (anche se adoro fare shopping) prova ne sia un post di molto tempo fa, sul blog di Karma Communication l’agenzia di stampa e comunicazione di M e mia, che contiene anche qualche proposito non mantenuto. Il mio look è casual e sportivo (mia mamma direbbe da adolescente). Indosso spesso scarpe da ginnastica, jeans e t-shirt… Amo i tacchi, ma sono una tragedia quando li indosso. Ma io, con un paio di jeans attillati, un paio di ballerine (torno a ribadire – faccio riferimento al post di cui parlavo sopra – che non bisogna inorridire, io le ballerine le adoro) e una blusa mi sentivo sempre perfetta. Mi sentivo sempre una parigina. E, invece, adesso mi sento sempre raffazzonata, in disordine, pasticciata, grassa… Insomma, un bleah! E, se in qualche senso fare shopping mi ha aiutata (perché ho comprato cose capaci di mascherare la pancetta e la panciera, i fianchi larghi… sebbene ogni cambio di stagione sia stato una tragedia), mi ha aiutata di più leggere “Come essere una parigina. Ovunque tu sia” (e io aggiungerei anche in ogni momento e in ogni fase della tua vita) di Sophie Mas, Audrey Diwan, Caroline de Margret e Anne Berest. Un manuale per chi vuole essere stiloso, che con ricette, aforismi e piccoli trucchi spiega perché le francesi hanno sempre quel fascino impeccabile che tra le altre cose sembra anche estremamente naturale. Una naturalezza che tutti ammiriamo come se fosse vera, ma che in realtà è frutto di un cocktail molto studiato. Perché le parigine sono tutte chic, ma hanno l’aria di chi non ha fatto il minimo sforzo per esserlo e – come me – preferiscono l’aperitivo (anche se in questo periodo non posso bere alcolici) alla palestra (che in realtà mi sarebbe più utile). Sanno spettinarsi con sapienza… E coltivano l’allure come nessun’altra al mondo (c’è un intero capitolo dedicato all’argomento). Insomma, tutti quei segreti che possono fare di chiunque una femme charmante.
Ma tant’è che la nonchalance, l’insolenza, la sfacciataggine e l’ironia con cui le quattro autrici sdoganano tutti i miti e i luoghi comuni sulle parigine (spesso conditi da stupore e un pizzico di invidia) mi hanno molto divertita e, in qualche modo, “rasserenata”. Per esempio non tutte le parigine hanno il gene della magrezza nel DNA. E anche loro sono pasticcione e approssimative… Ma sanno come e cosa è elegante mangiare e cosa no, sanno sbronzarsi con classe, sanno come conquistare un uomo e (all’occorrenza) abbandonarlo al suo destino… Sempre con estrema eleganza. Con nonchalance, appunto. Perché «si può nascere in altri luoghi, ma tutte possono rinascere a Parigi. E allora forse è il caso di seguire i consigli che danno sotto forma di aforismi (da recitare tutte le sere a letto, anche se ubriache), Ne cito solo alcuni:
1. Non aver paura di invecchiare. Non aver paura di nulla. Solo della paura.
2. Indossa sempre un reggiseno nero sotto la camicetta bianca. Come due note su uno spartito.
3. Nutrirsi di cultura è come mangiare frutta e verdura fresche: dà un colorito roseo.
4. Sii consapevole dei tuoi pregi e dei tuoi difetti. Coltivali in segreto. Ma non innamorartene.
5. Nascondi la fatica. Tutto deve sembrare semplice e leggero.
6. Non esagerare con il trucco, con i colori e con gli accessori. Fai un bel respiro. Alleggerisci. Riduci.
7. Mantieni sempre almeno un particolare trasandato nel tuo look: il diavolo si nasconde nei dettagli.
8. Niente capelli bianchi. O tutti bianchi.
9. Nell’armadio niente mezzo tacco. Perché vivere a metà?
10. Nell’armadio: no al logo. Non sei un cartellone pubblicitario.
Carla
(Come essere una parigina. Ovunque tu sia di Sophie Mas, Audrey Diwan, Caroline de Margret e Anne Berest, Mondadori, pag.266, euro 25)