Se Oscar Wilde dichiarava con chiarezza di non leggere mai i libri che doveva recensire, per evitare di restarne influenzato… Noi Matte, invece, ne facciamo una questione di orgoglio e principio. Non si scrive niente se non ci si è davvero fatte un’idea propria. Questo si chiama senso di responsabilità, altrimenti… Perché mai dovreste leggere proprio noi e le nostre recensioni? Anche per questo motivo, entrambe le Matte non vedono l’ora di andare in vacanza, in modo da “archiviare” fra le letture “fatte” un bel po’ di titoli che possano garantirci una certa autonomia “recensente” 🙂 Sul comodino la pila dei libri “da leggere” cresce a dismisura, nella casella di posta elettronica il numero di e-book che ci avete inviato pure… Insomma, diciamo che siamo piacevolmente oberate. Vorremmo solo darvi “sazio” più in fretta. Ma in questo rush finale, prima della pausa estiva, (sarà colpa del caldo?) abbiamo un po’ rallentato… Ma qualcosina l’abbiamo archiviata. Io, per esempio, ho appena finito Cuore d’inchiostro di Cornelia Funke. Il romanzo è il primo volume di una trilogia (che comprende anche Veleno d’Inchiostro e Alba d’inchiostro) e non è una novità editoriale. Lo avevo acquistato molto tempo fa, ma non lo avevo mai letto… E ho sbagliato ad aver tardato tanto ad immergermi nelle sue pagine. Cominciamo col dire che Cuore d’inchiostro è un libro al quadrato, proprio quei romanzi per cui questa Matta diventa ancora più matta del consueto. Il fantasy per ragazzi racconta la storia di una ragazza di nome Meggie, davvero innamorata dei libri, della lettura e delle letture ad alta voce del suo papà che però negli ultimi anni si è sempre rifiutato di leggere per lei. Il padre, Mortimer (che di mestiere fa il rilegatore), ha una capacità speciale, dono o maledizione (chissà, è difficile a dirsi), e decisamente insolita. Quando Mortimer legge ad alta voce, infatti, i personaggi della storia escono dal libro, ma c’è una sorta di “scotto” da pagare per queste “evocazioni”: ogni qualvolta un personaggio esce dal libro, questo deve essere sostituto da un umano che viene come “risucchiato” dentro il romanzo. E’ così che la mamma di Meggie (Resa) è sparita dentro «Cuore d’inchiostro» il romanzo dal quale 9 anni prima sono usciti il bandito Capricorno (malvagio signore dal cuore nero), il brigante Basta, il mangiafuoco Dita di Polvere. E adesso questi cattivissimi vogliono sfruttare il potere di Mortimer a loro uso e consumo. Da qui, un’avventura intrigante tra tradimenti, peripezie di varia natura, colpi di scena, suspense e la corsa contro il tempo. Meggie vorrebbe tanto sapere perché il padre non le legga più le favole, e anche capire perché sono costretti a cambiare casa spesso e repentinamente. Ma già dalle prime pagine del romanzo è in fuga nuovamente: Capricorno, infatti, vuole distruggere tutte le copie di «Cuore d’inchiostro» per evitare che Mo possa ricacciarlo all’interno del romanzo. E adesso ne resta solo una. Sulla trama non aggiungerò altro, anche perché… Sebbene l’episodio abbia una sua conclusione, servirà arrivare all’ultimo volume della trilogia per conoscere la vera conclusione della vicenda. Ma qualche altra cosa voglio raccontarvela. Fra tutte, il soprannome di Mortimer (più spesso chiamato Mo), detto anche “Lingua di fata” (un dettaglio che Meggie scoprirà da un uomo strano, con una brutta cicatrice in volto)… E chissà che questo dono non si geneticamente trasmissibile. E sono proprio questi dettagli, oltre la trama avvincente di cui sopra, ad avermi conquistata. Mortimer insegna a Meggie (non solo a leggere, ma anche) l’amore per i libri, da considerare come un vero e proprio tesoro da proteggere. E ci sono altre due cose che per una fanatica come me sono state fantastiche: a un certo punto del romanzo viene coinvolto Fenoglio, l’autore del «Cuore d’inchiostro» (il libro nel libro) che si trova combattuto nell’incontrare i suoi personaggi in carne ed ossa; ogni capitolo porta per titolo una citazione tratta da un altro romanzo, in qualche modo collegata alle vicende che si snodano in quelle pagine… Geniale”! I tre volumi sono stati raccolti in un librone (grande quanto un vocabolario, non esattamente maneggevole ma certamente comodo per l’archiviazione e per il prezzo) Trilogia del mondo d’inchiostro. Il libro è anche stato trasposto in lungometraggio «Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro» che mi è piaciuto molto meno del libro (come quasi sempre, del resto) e forse non è un caso che i sequel di Inkeheart (Inkspell e Inkdeath) siano stati messi in stand by visto il disastroso risultato al botteghino del primo episodio. C (Cuore d’inchiostro, Mondadori, pagg.486, euro 10)