Qualche libro sotto l’albero lo abbiamo trovato 🙂 (e non solo io, ma anche Bubù)… Quindi comincio a raccontarvi quello che ho già letto, a cominciare da Eccomi di Jonathan Safran.
Il libro è ambientato a Washington dove si racconta la storia di Jacob, Julia e dei loro tre figli che mettono a confronto la loro vita reale con quella che invece avrebbero voluto vivere. La storia di una famiglia sull’orlo di una crisi che viene raccontata per un arco di tempo di quattro concitate settimane in cui arrivano visite da Israele per partecipare al Bar Mitzvah di Sam (che ha 13 anni). Più o meno contemporaneamente, in Medio Oriente si verifica un terribile terremoto che mette a repentaglio l’esistenza dello stato israeliano, e spinge tutti i personaggi a interrogarsi sul significato della parola casa ma anche ad affrontare scelte inaspettate e – soprattutto – cui non era preparato.
Alla vigilia del Bar Mirzvah, però, il rabbino contatta Jacob e Julia perché Sam è accusato di aver scritto un biglietto con insulti razzisti. Sam nega, i genitori difendono il proprio figlio, ma la scuola intera punta il dito e ad ogni modo – ormai – il sospetto si è insinuato sotto la pelle e questo è sufficiente perché cominci a erodere tutte le certezze, a disossare tutti gli equilibri a mettere in crisi ogni legame, a scoperchiare tutti i bauli dove si nascondono i più insospettabili segreti, a logorare la vita di tutti i personaggi del romanzo. Il terremoto in Medio Oriente, in qualche modo sospende le vicende personali dei personaggi, le loro frustrazioni (professionali), i tradimenti (veri o presunti), la voglia di ribellione, le domande esistenziali con cui sono alle prese, i pensieri suicidi, la malattia del cane, i previsti festeggiamenti.
L’autore che ho tanto amato dopo Molto forte, incredibilmente vicino torna con una storia sulla famiglia e sui suoi legami, sulle tragedie della Storia e sull’identità ebraica e sulla grande domanda di come sia possibile adempiere ai propri doveri restando fedeli a se stessi. Ironico, irriverente, di grande impatto emotivo, intimo ma dotato di una prospettiva universale.
“Eccomi” è il modo in cui Abramo risponde a Dio, quando questi gli ordina di sacrificare suo figlio Isacco. Non ha dubbi, si alza in piedi davanti all’inevitabile e promette di compiere il proprio dovere. Ma com’è possibile per Abramo proteggere suo figlio e al tempo stesso adempiere alla richiesta di Dio? Ed è in questo bivio atroce che si scopre l’unica cosa importante della vita essere fedeli a se stessi.
Bellissimo. Non a caso per i lettori del Corriere della sera è il più bel libro del 2016. E allora è giusto che per noi sia il primo libro del 2017.
Carla
(Eccomi di Jonathan Foer, Guarda, pag. 666, euro 22)