Avevamo anticipato che presto vi avremmo raccontato di Fuad delle farfalle di Lina Maria Ugolini, poetessa e scrittrice catanese (che gli amici chiamano Lilli)… E adesso è arrivato il momento di farlo. Fuad delle farfalle è un libro che richiede un certo tempo di “sedimentazione” dopo averlo letto tutto d’un fiato, perché i temi che vengono affrontati sono tanti e non facili da metabolizzare anche perché fortemente legati al nostro presente storico caratterizzato dalla difficile e delicata questione araba.
Il romanzo esce a un anno esatto dall’uscita di Jamil e la nuvola di cui è il seguito (sempre per Splēn edizioni) che si muoveva sul tema del lavoro minorile, in particolare sui campi di cotone in Egitto e il protagonista Jamil sfruttava la fantasia e le fiabe come antidoto al dolore causato da una fatica ingiusta.
La storia di Fuad la bambina dagli occhi colore del cielo che riesce a prendere e quasi a dialogare con le farfalle, cara amica di Jamil, è diventata una giovane donna mussulmana. Cresciuta da Kanika la berbera, Fuad è diventata un’abile raccoglitrice di fiori di gelsomino da cui viene estratto l’olio più pregiato di sempre. Un po’ per natura, un po’ per l’educazione ricevuta da Kanika, Fuad è cresciuta coraggiosa e – forse soprattutto – libera dai gioghi che opprimono le donne mussulmane.
Per una serie di motivi che capirete, quando leggerete il libro, non mi è possibile raccontare quasi nulla della trama. Se non che Fuad, poco dopo l’inizio del romanzo, deciderà di allontanarsi dal giardino che l’ha vista crescere e che un tempo era stato di Naghib degli asini. Deciderà di farlo dopo aver bevuto carcadè con una donna, aver ricevuto in dono una collana, aver sofferto il dolore della perdita, aver parlato con Garinè e aver fatto tante scoperte sulla sua storia, su sua madre, sul suo passato e aver fatto delle ipotesi su quello che vuole possa diventare il suo futuro.
Il mondo nel quale si troverà è funestato dalla guerra, dall’intolleranza religiosa, dal terrorismo, dalla violenza esercitata sulle donne yazide, contro i cristiani copti, dal traffico di armi e di migranti in cerca di una possibilità, profughi che troppo spesso trovano la morte nei nostri mari. E poi ci sono i temi dell’amore, della memoria… per un’avventura sospesa tra fiaba e poesia, dove il principe è un “uomo blu”, un Tuareg, che cavalca un dromedario bianco.
Fortissime le tematiche, ma delicatissima la prosa dell’autrice che rende la lettura adatta anche ai ragazzi. L’autrice, anzi, spera che il romanzo possa essere uno spunto per affrontare questi argomenti. Perché la letteratura «specie quella dedicata ai ragazzi – avvisa Lilli nell’introduzione al libro – ha il dovere di porre tali interrogativi, porgere a chi legge delle risposte anche fantastiche ma non per questo meno profonde, specie se nutrite con la forza della poesia».
Carla e Mariangela
(Fuad delle farfalle di Lina Maria Ugolini, Splēn edizioni, pag. 272, euro 16)