Ovvio che più di un mese fa ho prenotato il libro e ovvio che il 24 settembre lo avevo già comprato e ovvio che la sera del 25 di settembre avevo già finito di leggere Harry Potter e la maledizione dell’erede.
Ricominciamo.
Più di un mese fa, molto di più, scopro che sta uscendo un nuovo libro che racconta del maghetto sfigato (perché Harry Potter è uno sfigato). Comincio a leggere cose qua e là che spiegano che non si tratta di un libro scritto proprio proprio da J.K. Rowling, ma che è una sceneggiatura teatrale di uno spettacolo andato in scena a Londra e che è firmato anche da Jack Thorne e John Tiffany.
Avete presente quando uno si strofina il mento perché non sa bene cosa pensare di una notizia. Ecco, credo di avere fatto così per qualche giorno, poi ho prenotato la mia copia del libro edito da Salani, anche se credo fosse agosto.
Harry Potter in questo libro ha la mia età, wow, e ha tre figli e una moglie (Ginny). In pratica il libro ricomincia esattamente da dove ci eravamo lasciati con l’ultimo capitolo di Harry Potter e i doni della morte, l’ultimo dei sette che hanno contraddistinto questa storia. Lavora al Ministero della Magia ed è molto più bravo nel suo lavoro che con i suoi figli, specialmente con Albus Severus Potter, il ragazzo al quale ha deciso di dare i nomi degli uomini che hanno più significato nella sua infanzia e adolescenza, Albus Silente e Severus Piton. Le cose tra padre e figlio non sono così rosee, anzi, non vanno bene per niente.
Non mi è dispiaciuto avere in mano la sceneggiatura di uno spettacolo teatrale e leggere alla fine del libro che a questa hanno contribuito i singoli attori con le loro interpretazione. E’ un libro corale, uscito dal lavoro di tutti i giorni, limato sui caratteri delle singole persone. Le ambientazioni? Poche, quasi essenziali. Ma del resto non aveva fatto già tanto la Rowling nelle “puntate” precedenti? Noi “fan” di Harry Potter conosciamo a memoria Hogwarts, il Mistero della Magia e tutti i posti dove si svolge questa storia. Tutto è concentrato sui personaggi e le loro emozioni, i loro sentimenti, il modo di rapportarsi con gli altri, emergono da questi dialoghi che sono tutto il libro.
Non sono d’accordo chi chi dice che si tratta di un libro deludente. Non è deludente la storia e non è assolutamente deludente la forma.
Adesso che sono “più grande” una cosa posso dirvela. A me non è mai piaciuto Harry Potter, o meglio, non mi è mai piaciuto come tutti gli altri personaggi. Ancora una volta, anche in Harry Potter e la maledizione dell’erede, il bimbo occhialuto, ora adulto occhialuto, non mi ha impressionato granché, cosa che hanno fatto tutti gli altri, a cominciare dal piccolo Albus e dal suo amico Scorpius Malfoy, figlio di Draco.
Non sono pronta a buttarmi a pesce in questo genere letterario, ma penso che sarei ben disposta a leggere altre sceneggiature, non roba troppo complicata, del resto il mio “non amore” per il teatro è cosa nota. 🙂
(Harry Potter e la maledizione dell’erede/ J.K. Rowling, Jack Thorne e John Tiffany/ Salani/ pp 368/ € 19,80)
Mari