L’universo mi sta lanciando un messaggio e io forse comincio a percepirlo. Quest’anno, su questo blog, la maggior parte dei post che ho scritto hanno a che fare con il Giappone. Ci sto facendo caso adesso che sto iniziando un nuovo post che racconta un libro di un autore giapponese. Sto leggendo diverse cose che hanno a che fare con questo Paese, ne ho ritrovate delle altre e a casa sto facendo delle cose che sono sempre a tema. Il messaggio è per me e quindi lo faccio rimanere tale, ma mi sembra forte e chiaro.
Avete visto la copertina pazzesca de Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro (Einaudi)? E’ stata questa ad attirarmi. Adoro quello che i creativi riescono a fare con il lettering. Io sono una schiappa, ma in compenso so distinguere molto bene le cose che mi piacciono da quelle che non mi piacciono.
Non è stato un libro facile, per quanto mi riguarda, ci ho messo settimane a finirlo, diciamo pure mesi. L’ho assaggiato piano piano e, a volte, ho anche dovuto riprenderlo, perché tra una lettura e un’altra ho fatto passare decisamente troppo tempo. Ma lo considero come uno di quei libri che vanno presi proprio così, un pochino alla volta.
Siamo nella Britannia del VI secolo, Re Artù ha imposto una pace per mettere fine alla micidiale guerra tra Sassoni e Britanni. Axl e Beatrice sono un uomo e una donna che, in età matura, decidono di mettersi in viaggio alla ricerca di un figlio del quale ricordano poco. Come per tutti quelli che abitano nel regno, questi due coniugi non ricordano bene periodi interi della loro vita. La causa di questa amnesia temporanea e selettiva, sembrerebbe essere una strana nebbia che, alla sua comparsa, porta via i ricordi delle persone. I due anziani lungo il loro cammino si trovano a dovere affrontare diverse prove e lo fanno in compagnia di Wistan, un guerriero sassone con una missione affidata dal suo re, e di Edwin un ragazzo che ha avuto uno sfortunato incontro con un demone e che per questo è stato messo al bando dalla sua stessa famiglia.
Se Il gigante sepolto appare, a prima vista, come una storia fantasy in cui cavalieri, persone del popolo, orchi e folletti, si ritrovano a costruire insieme una storia, questo romanzo è in realtà molto di più. Si parla di legami tra persone i cui fili consistono proprio nei ricordi. La nostra esistenza si regge proprio sui ricordi, che ci rendono quello che siamo. L’apatia dei personaggi di Ishiguro è direttamente proporzionale alla forza che la nebbia imprime sui loro ricordi. La domanda che mi sono fatta più volte, mano a mano che sono andata nella lettura è “cosa accadrebbe se un giorno dimenticassi parte della mia vita? cosa accadrebbe se non riconoscessi più i miei cari e se loro non riconoscessero me?” e ancora “in alcuni casi sarebbe bene dimenticare?”.
(Il gigante sepolto/ Kazuo Ishiguro/ Einaudi/ pp 316/ € 20,00)
Mari