Dopo un paio di post di pausa, riprendo un po’ a raccontarvi dei titoli a tema “libri al quadrato” alla lettura die quali mi son dedicata durante l’estate passata (che sembra già lontanissima). Fra questi, c’è stato La bibliotecaria. La vera storia di Marta la tarma di Claudio Ciccarone.
Marta, la protagonista, del racconto è una tarma napoletana che vive nella libreria di Claudio (che Marta chiama “il Leggilibri“) e che si nutre (letteralmente) di cultura: divorando libri antichi e moderni (di cui apprezza anche il profumo della colla… contrariamente a quello che dicono gli entomologi, convinti che “le farfalline mangino solo i tessuti”. Probabilmente proprio per questa ragione è sensibile e profonda, ma anche curiosa e fantasiosa tanto da essersi divertita a giocare con i libri, immaginando un Piccolo Principe dentro le Cronache Marziane e Moby Dick che nuota in Oceano Mare. A nutrire la piccola Marta, infatti, non è solo la carta o il cartone delle copertine, ma soprattutto la conoscenza racchiusa dentro i tomi di quella vecchia libreria.
Marta ha un passato che la “marchia” come avventuriera. Ha infatti deciso di vivere in solitaria, abbandonando il suo gruppo che viveva rintanato in un pianoforte… E durante il suo viaggio ha trovato il proprio posto in mezzo alla cultura. Ma dopo uno scontro con “Il Leggilibri”, Marta – trasportata sul dorso di un cane fuori dall’appartamento che l’ha vista nascere e crescere – si ritrova nuovamente nel mondo esterno che è tutto nuovo e da scoprire, ma anche da capire. Un Viaggio al termine della notte durante il quale scoprirà che esiste un fronte di insetti ribelli che lotta contro il nemico-uomo – perché, inquinandolo, sta distruggendo l’ambiente – e così incontrerà Cecilia, una tarma anche lei e molto colta visto che ha vissuto a lungo nella Biblioteca nazionale di Napoli; Cecilia, però, ha fatto una scelta di campo: i libri non si mangiano, perché in questo modo tutti possono leggerli interamente. L’unica ricetta per salvare questo mondo tutt’altro che perfetto è proprio la diffusione della cultura, quella scritta sulle pagine che si tramandano, proprio quelle che Marta la tarma ha divorato giorno dopo giorno… E che adesso deve imparare a rispettare. Marta vuole capire cosa ha mangiato e ricordare le parole, i personaggi, le trame che ha divorato. E nel frattempo Marta si innamora… E anche in quello è rivoluzionaria.
Ça va sans dire che il romanzo apparentemente leggero nasconde profonde riflessioni sull’importanza della cultura e della sua diffusione, sull’importanza della storia e del tramandare. Ma il romanzo parla anche di ecologia e di Napoli, ed è una vera e propria avventura nel mondo degli insetti. Molto grazioso e piacevole e, inoltre, esiste anche un’accesa polemica con lo scrittore Sam Savage, che Claudio Ciccarone ha accusato di plagio per il suo Firmino, un best seller con il quale è possibile incrociare diverse analogie… Gustosa anche quella e da andare a spulciare.
C
(La bibliotecaria. Vera storia di Marta la tarma di Claudio Ciccarone, Fanucci, pag. 192, euro 14)