Il primo libro letto durante queste vacanze estive è stato – manco a dirlo – un “libro al quadrato“. Il regalo ce lo aveva fatto qualche tempo fa l’editore Newton Compton, ma non avevo ancora avuto il tempo di godermelo pienamente e i libri al quadrato vanno letti con una passione e un’attenzione particolari. Così, in questa estate bollente, mi sono finalmente potuta concedere la lettura di La libreria degli amori impossibili di Elisabetta Lugli, vincitore del concorso “Il mio esordio”.
Il sottotitolo del romanzo, Una bugia può cambiare per sempre la tua vita…, è in parte la chiave di lettura della vita della protagonista Anna, una giovane torinese che lavora alla Stella Polare, una libreria di nicchia, ricercata e raffinata la cui proprietaria (Adele), che ha un carattere brusco, spigoloso e ostile, è poco incline alla conversazione e ha poche espressioni del volto che Anna ha classificato dettagliatamente, si rifiuta di vendere i bestseller del momento e seleziona piuttosto ciò che di meglio la letteratura mondiale ha offerto nel corso del tempo. Anna ha una famiglia strana: il padre ha risposto alla sua esigenza di nomade partendo con Medici senza frontiere, divorziando dalla moglie e lasciando Torino e le sue due figlie; la madre Nanà ha la passione per le stramberie, ha cambiato molti fidanzati e organizza cene durante le quali costringe qualcuno (normalmente appena conosciuto e che non ha nulla a che fare col mondo del food) a cucinare i piatti tipici della sua tradizione culinaria (forse la più memorabile è la cena di Natale con un finlandese – quindi un uomo del paese di Babbo Natale – ai fornelli); la sorella è sposata con un uomo che ha la passione per gli animali impagliati. Alla sua strana famiglia, fa da contraltare la routine quotidiana di Anna che non permette a niente di cambiare quelli che sono riti da ripetere ogni giorno sempre uguali a costo di essere sempre vestita nel modo sbagliato (quando leggerete il libro capirete perché) e nella quale si inserisce perfettamente la storia d’amore con Edoardo, senza nessuno slancio e come “congelata” a uno stadio primitivo. Della routine della giovane libraia fanno parte anche le amiche (un gruppetto singolare alla Sex and the City) e soprattutto l’amicizia speciale che ha con Giulia. La routine di Anna, però, viene sconvolta dalla lettura di un articolo sul giornale (proprio durante il rito del suo caffè al bar, prima di pedalare fino alla libreria) dal quale apprende che la sua amica Claudia ha avuto un incidente. Claudia era la sua migliore amica ai tempi dell’università, ma da quando lei le ha svelato che il suo ex-ragazzo-mai dimenticato (Luca) l’ha tradita, in qualche modo portandola a lasciare Luca, tra loro due nulla è più stato lo stesso e dopo qualche tempo hanno smesso di vedersi.
Anna è indecisa sul da farsi, ma decide di andare a trovare l’amica in ospedale ed è lì che apprende che Luca – in realtà – non l’ha mai tradita. Claudia, dopo aver visto in faccia la morte, sente il bisogno di confessarle tutta la verità ed è così che Anna scopre che tutte le decisioni che ha preso e che l’hanno “cristallizzata” in una strana situazione emotiva sono state dettate da una bugia. Cosa sarebbe successo se non avesse lasciato Luca? Anna ha forse sbagliato tutta l’impostazione della sua vita? Era destino che le cose andassero così? Il destino, però, non ha smesso di giocare con la vita di Anna… E proprio il giorno in cui ha fatto questa scoperta, il caso vuole che Luca entri alla Stella Polare. E un nuovo turbine di eventi prende nel mezzo Anna e le persone che la circondano. In quei giorni Adele fissa Anna con una espressione non codificata, per la prima volta le dispensa dei consigli che Anna non si sarebbe mai aspettata da quella donna e le annuncia di essere sul punto di partire per un lungo viaggio ai Caraibi. Questo comporterà che Anna si faccia carico dell’intera responsabilità della libreria…
Fra pedalate in bicicletta, il desiderio di una macchina, amori ritrovati e amori perduti, “minestre riscaldate”, belle notizie sulle panchine, tristi eventi, strane cene a casa della madre, eventi a tema in libreria (che porteranno la Stella Polare ad essere un punto di riferimento in città) e soprattutto una lunga lettera inattesa scritta da tante città europee (Venezia, Parigi, Londra, Praga, Amsterdam tutte – in realtà tranne una, ma anche lì ci sono tanti canali, quindi la sensazione è la stessa – per un altro strano caso del destino tagliate da un fiume)… La vita di Anna sta per essere totalmente rivoluzionata. Questo porterà la giovane libraia a essere depositaria di un segreto e – forse per la prima volta – a prendere in mano le redini della propria vita e a scegliere cosa sia più giusto per lei. Anche se il destino giocherà con lei fino all’ultima pagina.
Una lettura piacevole, su una trama delicata e avvincente… ricco di colpi di scena (e forse di qualche coincidenza di troppo), ma mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Speravo in un epilogo diverso… magari anche in un finale aperto, ma quelle ultime dieci (credo) righe mi hanno un po’ spiazzata. Per Anna sognavo un finale diverso, ma forse l’autrice ha in mente un seguito di questa storia in cui il nodo (e parlo proprio di un nodo marinaro) si possa in qualche modo riannodare in quel fiocco che avevo sperato, ma che probabilmente avrebbe reso la storia troppo smielata. E poi… C’è una parte in particolare che ho amato del libro e che – secondo me – visto che si tratta di un racconto nel racconto – meriterebbe di essere narrata fino in fondo.
Carla
(La libreria degli amori impossibili di Elisabetta Lugli, Newton Compton, pag. 176, euro 9.90)