Non posso esimermi dallo scrivere questo post. Come molti di voi avranno certamente notato i post targati Nostalgic Reader sono sempre dal contenuto emotivo forte. Ricordo eventi, persone, libri, letture, casi, fatti, stranezze. Non avevo ancora avuto il tempo di scrivere nulla circa una nuova emersione dagli scatoloni del mio trasloco (ma finirò mai?) che…
OK, cominciamo dall’inizio. In quello che sapete ormai essere un tentativo disperato di riorganizzazione degli spazi casalinghi dopo un trasloco, mi sono imbattuta in un ritrovamento che mi ha solleticato tanti, tantissimi ricordi. Il libro in questione è Nati per Amare di Leo Buscaglia che mi è stato regalato alcuni lustri fa da Alessandra, la ex fidanzata di mio fratello Antonio.
Io attraversavo la complicata fase adolescenziale. Alessandra mi regalò un libro che per lei aveva significato moltissimo. Un libro che pone domande cui ti obbliga a (tentare almeno di) dare una risposta. In sintesi il libro parte dal presupposto che siamo tutti convinti che l’amore sia la cosa più importante della vita, che siamo nati per amare… Ma perché – allora – l’amore è così difficile da trovare e ci causa così tante sofferenze da non poterle nemmeno enumerare?
Leo Buscaglia è un vero e proprio “professore dell’Amore“: fu il primo infatti a istruire un corso universitario negli Stati Uniti (dove viveva figlio di genitori italiani) incentrato sull’amore come elemento unificatore in diverse culture e religioni. E nel suo libro spiga come anche l’amore vada – proprio come tutte le altre discipline – capito, imparato, studiato e praticato. 200 lezioni (o riflessioni, se preferite) con un linguaggio semplice e universale. Piccoli princìpi che possono aiutare a superare le difficoltà in amore e nella vita. Potrebbero sembrare banalità, ma basta andare appena al di là dello stretto significato delle parole…
E adesso dal libro saltiamo alla nostalgia e ai fatti incredibili. Forse un giorno fotograferò la dedica che Alessandra scrisse su una pagina del libro. Forse perché quella dedica è solo mia e sua… Ma è inutile dire: «Quanti ricordi!»
A partire dal fatto che mi ha insegnato a realizzare adesivi plastificati con semplicissimi materiali, passando per il fatto che ha decorato con il suo mitico personaggio tutto il kart con cui mio fratello correva nella Categoria 100 internazionali… Per finire con il grande Nutella Party che abbiamo organizzato con un menu tutto a base della meravigliosa crema di nocciole (con tanto di furto, durante una corsa podistica di uno striscione pubblicitario della Nutella per allestire la sala). Con “tutto il menu” intendo proprio “tutto tutto”: compresi gli spaghetti con salsa di nutella e granella di nocciole, pizza, banana split, crostata… (ok, probabilmente alcune di queste ricette non le sperimenterei nuovamente, ma vi garantisco che all’epoca mi sembrò tutto buonissimo). Quando Alessandra lasciò la Sicilia per tornare a Fano, fu triste. Molto triste. Il resto è storia… Ma sta di fatto che quella sera nella mia testa girava il nome di Alessandra e la voglia di ritrovarla.
E poi, così, il giorno dopo questo ritrovamento, trovo un messaggio su Facebook (santi social network!). Indovinate di chi? Sì, sì. Proprio Lei: Alessandra. Incredibile, no? Adesso dece cadermi fra le mani Vivere, amare, capirsi.
Telepatia? Caso? Io non lo so, ma questo post è tutto dedicato a lei. Non me ne voglia Tiziana, la moglie di mio fratello e la mamma della mia fantastica nipotina Elena 😛
C
(Nati per Amare di Leo Buscaglia, Mondadori, pagg. 367)