Credo siano passati almeno 10 anni da quando ho letto questo libro. “Non sarà la fine del mondo” di Geraldine McCaughrean giaceva sugli scaffali della libreria senza riscuotere l’interesse della nostra clientela. Era arrivato qualche mese prima, ma nessuno di noi lo aveva ancora letto… E nelle librerie indipendenti la regola è che se non lo hai letto, non lo consigli e – conseguentemente – se non lo consigli, non lo vendi. Ça va sans dire, che se di un libro hai un sacco di cose da dire e di un altro ti limiti a raccontare quello che c’è sulla quarta di copertina… E’ molto più probabile che si venda il libro su cui hai raccontato un sacco di cose. Così un giorno, ho cominciato a leggerlo e ho scoperto che il romanzo dà risposta a una serie di domande che mi ponevo da bambina. Come avrà fatto Noè a far sopravvivere tutti gli animali sull’Arca? Voglio dire, com’è possibile che (per esempio) il leone non si sia pappato la gazzella (impossibile non avere in mente lo sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo)? Cos’è successo esattamente su quella nave? Com’era organizzata al suo interno? Come si saranno sentiti i suoi passeggeri, unici superstiti della furia di Dio? Davvero Dio può aver voluto che la famiglia di Noè assistesse inerme alla morte di tutta l’umanità? E la famiglia di Noè, in mezzo ad animali di ogni specie, feroci, affamati e impauriti… Come avrà vissuto? Che cosa avrà mangiato? Insomma, come sarà stato affrontare davvero il Diluvio universale? Quanto era grande quest’Arca per dare alloggio e nutrimento per 40 giorni a tutti i suoi passeggeri? Insomma, è stata davvero la fine del mondo?
A dare le risposte (in realtà anche a molte altre domande che neanche avevo immaginato… Ma non a qualcun’altra che invece rimane appesa nella memoria) è Timna, la figlia (immaginaria) di Noè di cui non si parla nella Bibbia. Ma la voce non è solo quella di Timna… Perché anche voi vi sarete domandati come sia riuscita a sopravvivere la razza umana visto che i due figli di Noè erano entrambi maschi.
Di quello zoo galleggiante che sicuramente era l’Arca di Noè si sente davvero tutto: gli odori, i rumori e le sensazioni percepite da tutti i suoi passeggeri. Talmente tanto che sembra di essere protagonisti di quella storia che abbiamo sentito raccontare tante volte, ma da tutt’altro punto di vista.
Inutile dire quanto mi sono divertita. Inutile aggiungere che all’epoca abbiamo dovuto riordinare il libro più e più volte. E anche che da quel momento mi sono appassionata della scrittrice, autrice di oltre 130 romanzi (davvero prolifica, ma lo ha fatto in oltre 20 anni di carriera) molti dei quali premiati con i più importanti riconoscimenti dedicati all’editoria per ragazzi (“Non sarà la fine del mondo“, per esempio ha vinto il Whitbread Children’s Book Award, lo School Library Journal’s Best Books e il New York Public Library Books for the Teen Age), e che ho apprezzato tantissimo anche in un ipotetico seguito di Peter Pan (come sapete un’altra mia grande passione): “Peter Pan e la sfida al Pirata Rosso” che ha vinto la durissima selezione del concorso lanciato al proprietario dei diritti (e dunque del nome) di Peter Pan.
Se anche voi vi siete posti le domande che ho elencato. Se anche voi avete voglia di scoprire cosa sia davvero successo durante i 40 giorni di diluvio universale. Se siete curiosi di avere risposte a tutte le domande che ho elencate (e anche a molte altre) non vi resta che correre in libreria (o in biblioteca) e cominciare a leggere.
C
(Non sarà la fine del mondo di Geraldine McCaughrean, Salani, pagg. 198, euro 13,00)