Fino a qualche tempo fa, ero certa che questo titolo fosse diventato introvabile. E non posso raccontarvi la frustrazione dettata dall’arrovellarmi sull’utilità di consigliare la lettura di un romanzo che nei fatti sarebbe poi stato impossibile (per i nostri lettori) acquistare. Perché nel concetto di #nostalgicreader è incluso il fatto che, quando vi consiglio un libro che ho così profondamente amato, ritengo impensabile che non vogliate possederne fisicamente una copia.
Girando su internet, però, ho scoperto che il romanzo (che io avevo letto in un’edizione integrale (ma scolastica) è ancora edito da Piemme edizioni, nella Serie Arancio del Battello a Vapore. E dunque, vi consegno la mia recensione di L’enigma di Domizia di Ave Gagliardi che nel 1986 ha vinto il premio Bancarellino, vale a dire il riconoscimento letterario dedicato alla narrativa per ragazzi (per approfondire, vi rimandiamo a questo link).
Ricordo perfettamente il momento in cui mia mamma mi consegnò questo romanzo fra le mani. Era una estate torrida, noi villeggiavamo nella casa a mare di mio nonno a Nizza di Sicilia. La “pausa pranzo”, in questa permanenza a mare era interminabile: io avevo voglia di giocare con gli amichetti del complesso, di girare con la bicicletta, di scendere in spiaggia e arrostirmi giocando a pallone o raccogliendo sassi, per poi tuffarmi a mare non appena il caldo si fosse fatto troppo soffocante. E, invece, niente.
Niente, perché mia mamma e mio papà mi hanno educata insegnandomi che negli orari del riposo non si schiamazza, che in spiaggia da sola non sarei mai andata finché non fossi stata sufficientemente adulta, autonoma e indipendente, che in acqua non potevo tuffarmi se avevo caldo, a meno che non fossero trascorse tre ore dalla fine del pranzo. Non me ne vogliano i miei genitori, ma “Che palle!”. Ad ogni modo, se sono sopravvissuta a quelle lunghe sieste – in cui tutti noi agognavamo l’ombra e dunque ci rintanavamo sotto l’ombrellone, sulle sedie sdraio, ma attendevamo anche con ansia che si facesse l’ora per poter scendere di nuovo in spiaggia – è solo grazie al romanzo L’enigma di Domizia, che racconta la storia (e l’avventura) della figlia di un alto funzionario, braccio destro dell’imperatore Tiberio. Il romanzo ricostruisce fedelmente l’ambiente della Roma Imperiale nella sua vita quotidiana, ma altalena nel tempo fra i giorni nostri e l’epoca imperiale per un fatto goloso che ho deciso di non raccontarvi. Domizia è una ragazzina curiosa che vive in una villa bellissima, dalla quale scappa spesso alla scoperta della città. Ed è proprio così che comincia la sua avventura in difesa del padre, ingiustamente accusato di congiurare contro l’imperatore. Domizia e i suoi amici riusciranno a smascherare i veri colpevoli?
Inutile aggiungere che se non fosse stato per questo libro, probabilmente non avrei potuto sopravvivere a quei lunghi pomeriggi afosi di nullafacenza. Inutile aggiungere che finito questo romanzo, mia mamma ha dovuto tirarne fuori un secondo e poi un terzo e poi un quarto… Perché ormai, diremmo qua a Catania, avevo preso la calata. Ma di tutti questi altri romanzi per ragazzi salvavita vi racconterò nei prossimi #nostalgicreader 🙂
C
(L’enigma di Domizia di Ave Gagliardi, Piemme, euro 9,50)