CUB (Castello Ursino Bookshop), è una risorsa…lo è anche in quei pomeriggi in cui la città si muove lenta e il Castello più lento di lei; in cui ti metti di impegno per spolverare le librerie piene di libri e oggetti, in cui puoi provare a fare delle piramidi con i block notes per essere artistica come i quadri che ci sono in giro per le sale, ma che comunque ti lasciano un sacco di tempo anche solo per stare a guardare per aria.
Del resto, cosa c’è di meglio che leggere all’interno di un Bookshop che sorge dentro un Castello. Secondo me, in questo momento, questa postazione di lettura può gareggiare solo con una postazione sulla spiaggia che però non vedrò ancora per qualche settimana.
Così qualche pomeriggio fa mi sono ritrovata da CUB con un libro in borsa: Ovunque tu sarai, Fioly Bocca, Giunti Editore. Proprio adesso che sono tornata dalla Fiera del Libro di Torino, ricordandomi tutti i motivi per i quali ho amato Torino quando ci ho vissuto, ecco che questo libro è iniziato con Torino tra le pagine, è cominciato da una panchina dei Murazzi che mi sono immaginata perfettamente.
Racconta la storia di Anita, una ragazza trentenne, che nella Città della Mole ci è arrivata molti anni fa per frequentare l’università prima, per rimanerci poi, per amore e per lavoro. Ma Anita, ad un tratto, è costretta ad allontanarsi per raggiungere la madre che si trova nel suo Paese d’origine sulle Dolomiti. Quando rientra in città, sul treno, incontra Arun, un ragazzo esotico che, con i suoi occhi, sembra scavarle dentro e che, accidentalmente o no, dimentica un’agendina sul suo sedile prima di salutarla.
Io ve lo racconterei tutto questo libro, perché per finirlo non ho fatto altro tutto il giorno. Inizialmente ho avuto qualche problema ad andare avanti, perché tra le pagine si affronta una tematica, quella della perdita di un proprio caro, che non è una di quelle che preferisco. Ma la delicatezza di Anita, dei suoi pensieri, delle lettere che scrive alla madre raccontandole bugie pur di essere di aiuto e alleggerirle le lunghe giornate passate in un letto d’ospedale, mi hanno coinvolto.
Gli incontri sono la chiave di tutto. Sono incontri che cambiano destini, sono incontri che fanno riflettere. Sono cose che possono accadere, il mio mood di questo periodo, mi fa credere che questa favola potrebbe essere accaduta davvero.
Il Futuro parla ad Anita, o almeno lei sembra parlare con il Futuro, quando ad un certo punto si ferma a riflettere su quello che le capita. I nomi dei personaggi che le scorrono attorno le parlano quasi quanto il futuro, ognuno ha un significato, ognuno ha un suo valore.
Vi lascio con l’esergo che ha scelto l’autrice e che è diventata la mia frase della settimana.
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?”
Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”
Lewis Carrol, Alice nel Paese delle Meraviglie
(Ovunque tu sarai/ Fioly Bocca/ Giunti/ € 12,00/ pp 160)
Mari