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Il taglio di Dio

Non so quando ho comprato questo libro e perché. So solo che un giorno dovevo fare una valigia, per un posto meraviglioso, e volevo portarmi un libro. Perché ancora alla storia degli ebook non ho ceduto. Ho dato uno sguardo alla pila di libri comprati e forse nemmeno mai aperti e ne ho afferrato uno, Continua

La stanza della morte

C’era un tempo in cui non appena usciva un libro di Jeffery Deaver correvo a comprarlo e da quel momento in poi non passavano più di tre giorni prima che io scoprissi chi fosse l’assassino per poi riporre il libro in libreria soddisfatta. Ecco quel tempo mi sa che è finito e sto ancora cercando di capire perché.

Ieri sera ho finito La stanza della morte, l’ultimo di Jeffery Deaver (Rizzoli Libri). Volete sapere quanto ci ho messo? Quasi un mese e mezzo. Ebbene si!!!

Tanto per cominciare è rimasto sulla mia scrivania per giorni, prima che mi degnassi di leggerlo, poi ho cominciato a farlo mentre ero impegnata con altre letture e visto che non mi prendeva l’ho cominciato a relegare al secondo posto. Però devo ammettere che inizialmente a Deaver e al suo La stanza della morte avevo riservato il posto d’onore: la sera a letto, senza avere troppo sonno. Quindi le opzioni sono due, o almeno sono due quelle che mi vengono in mente. La prima è che è cambiato qualcosa nello stile di scrittura di Deaver che non me la rende più accattivante (c’è da dire che recentemente ho scoperto una cosa terribile, e cioè che Deaver, come del resto faranno tutti i grandi scrittori, fa scrivere la maggior parte dei suoi libri a dei ghostwriter che si smazzano il lavoro di ricerca e tutto, poi lui da un’aggiustata finale, ma il grosso non viene dalle sue mani); la seconda è che è cambiato qualcosa nei miei gusti personali di lettura e forse è il momento di dedicarsi ad altro. Non so quale sia la più corretta, ma il risultato non cambia. Continua