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A volte ritorno

Il mio girovagare sui Social Network mi fa fare belle scoperte che hanno a che fare con i libri.

Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un tweet dove veniva citato “A volte ritorno” di John Niven (Einaudi) e mi sono incuriosita immediatamente. Ho aperto un’altra finestra del mio browser e ho cominciato a cercare di che cosa si trattasse. Neanche dieci secondi dopo avevo inserito il titolo del libro nella mia “wish list” e qualche giorno dopo il libro l’ho comprato.

Parto dalla trama e poi aggiungo le mie considerazioni, però prima vi dico che nella sua versione inglese il titolo è The second coming.

Pensate a Dio che, dopo secoli di duro lavoro, ad un certo punto decide di prendersi una settimana di vacanza, mettete poi che un giorno di Paradiso equivale a circa cinquant’anni di vita sulla Terra, il risultato è che in quei pochi secoli gli umani possono “combinare” cose disastrose, soprattutto se c’è Satana che ci mette il suo zampino.  Continua

Shadowhunters – Città di ossa

Datemi un appuntamento in un Centro Commerciale e io potrò dare il peggio di me.

E’ capitato qualche settimana fa. Mi sono ritrovata in uno di questi non luoghi assurdi (nel quale, ironia della sorte, sono andata a finire anche ieri…domenica, ma per motivi sicuramente più piacevoli) nel momento di maggiore capienza…della serie che non riuscivo a sentire neanche i miei pensieri, tale era il bordello e, a destra e a sinistra, mi sorpassavano orde di ragazzine e ragazzini che si puntavano da un corridoio all’altro, lanciandosi messaggi che solo loro potevano capire. Tutto questo deve avermi condizionato.

Il mio appuntamento era in ritardo e in qualche modo dovevo passare quella mezzora che non volevo certamente regalare al “nulla”. Allora sono entrata in libreria. Una libreria di quelle dove, in condizioni normali non entrerei neanche pagata, una di quelle librerie dove i libri sono disordinati in maniera assolutamente non pensata. Sono entrata, ho cominciato a guardare gli scaffali, mi sono confusa, ho visto altre orde di adolescenti che probabilmente guardavano i miei capelli bianchi, e alla fine sono andata nella zona fantasy e ho arraffato il primo libro che mi è capitato a tiro, complice anche il fatto che il film lo avevo visto da poco.  Continua

La stanza della morte

C’era un tempo in cui non appena usciva un libro di Jeffery Deaver correvo a comprarlo e da quel momento in poi non passavano più di tre giorni prima che io scoprissi chi fosse l’assassino per poi riporre il libro in libreria soddisfatta. Ecco quel tempo mi sa che è finito e sto ancora cercando di capire perché.

Ieri sera ho finito La stanza della morte, l’ultimo di Jeffery Deaver (Rizzoli Libri). Volete sapere quanto ci ho messo? Quasi un mese e mezzo. Ebbene si!!!

Tanto per cominciare è rimasto sulla mia scrivania per giorni, prima che mi degnassi di leggerlo, poi ho cominciato a farlo mentre ero impegnata con altre letture e visto che non mi prendeva l’ho cominciato a relegare al secondo posto. Però devo ammettere che inizialmente a Deaver e al suo La stanza della morte avevo riservato il posto d’onore: la sera a letto, senza avere troppo sonno. Quindi le opzioni sono due, o almeno sono due quelle che mi vengono in mente. La prima è che è cambiato qualcosa nello stile di scrittura di Deaver che non me la rende più accattivante (c’è da dire che recentemente ho scoperto una cosa terribile, e cioè che Deaver, come del resto faranno tutti i grandi scrittori, fa scrivere la maggior parte dei suoi libri a dei ghostwriter che si smazzano il lavoro di ricerca e tutto, poi lui da un’aggiustata finale, ma il grosso non viene dalle sue mani); la seconda è che è cambiato qualcosa nei miei gusti personali di lettura e forse è il momento di dedicarsi ad altro. Non so quale sia la più corretta, ma il risultato non cambia. Continua

Nero a Manhattan

Volevo leggere un bel giallo, pieno di colpi di scena e ho appena finito di leggerlo. Tanto appena che mi sto rigirando ancora il libro tra le mani tanto mi è piaciuto.

Che libro è? Signori e signore dopo l’esperienza di Carta Bianca, ho voluto tornare al “vecchio” e conosciuto Jeffery Deaver e in libreria ho acquistato Nero a Manhattan (Bur Rizzoli) e, come si dice alla catanese, mi sono arricriata.

Innanzitutto da quando sono stata a New York mi piace leggere i libri ambientati nei posti che ho visitato, perchè almeno so di che cosa stiamo parlando, e poi Deaver, in questo libro che ha scritto un bel pò di anni fa (correva l’anno 1988) è grandioso.

La storia è questa… Continua

La biblioteca dei morti

I romanzi storici mi piacciono. Mi piace pensare ai misteri irrisolti, mi piace pensare che ci sono un sacco di storie del passando che varrebbe la pena scoprire. Poi certo, ci sono libri, come quello di oggi, che parlano di storie inventate, ma che fanno un tuffo nel passato in maniera così realistica che sembra quasi di avere nelle mani una storia vera.

La biblioteca dei morti di Glenn Cooper (edizioni Tea Libri ) è una storia ambientata un pò ai giorni nostri un pò in un passato passato. Continua

L’uomo che odiava Sherlock Holmes

Partiamo da una confessione: non ho mai letto un libro di Sherlock Holmes. O meglio non ho mai letto un libro scritto da Arthur Conan Doyle. No no no!!! Eppure sono stata a Londra a vedere la sua casa…quella di Sherlock…ho visto i film e bla bla bla. Ma un libro mai!!!

Un paio di settimane fa sono andata in libreria decisa. Non sarei uscita se non avessi portato via con me un libro di Sherlock Holmes. Ora diciamo che ho affrontato il problema da un altro punto di vista. Sono andata nella sezione gialli e ho trovato una sfilza di libri sul celebre investigatore londinese, ma poi mi sono chiesta: “E da dove si inizia”. Ho cominciato a valutare la possibilità di chiamare un mio amico esperto dell’uomo con la pipa in mano, ma il telefono non prendeva. Poi l’illuminazione è arrivata da un libro messo su uno scaffale laterale. Continua

Il giovane Holden: a catcher in the rye

Di tanto in tanto mi capita. Non sono una che rilegge spesso, ma ci sono alcuni titoli della mia biblioteca personale che di tanto in tanto tornano sul mio comodino… E sempre con mia somma soddisfazione. Sono un po’ dei libri rifugio, in cui torno a cercare eventi e situazioni che in qualche modo mi aiutano a mettere ordine nella mia vita.

Il giovane Holden” è un po’ così. Mia mamma mi suggerì di leggerlo quando avevo la stessa età, la stessa voglia di rivalsa, la stessa rabbia incontenibile nei confronti del mondo, lo stesso desiderio di ribellione del protagonista Holden Caulfield. Mia mamma sosteneva non solo che l’avrei amato con tutta me stessa,  ma anche che mi sarei identificata molto con Holden e che – magari – leggerlo mi avrebbe aiutata a capire di più anche il mondo degli adulti. Io ero un po’ perplessa: cosa avrei potuto trovare in un romanzo, pubblicato nel 1951 e facente riferimento alle settimane immediatamente precedenti al Natale del 1947? Ma già dopo poche pagine avevo dovuto ricredermi, perché l’attualità della storia è incredibile… Continua

La Consulente

Sono stata in libreria settimana scorsa e ho comprato cose meravigliose…per me naturalmente!!! Qualcosa l’ho già divorata, qualcosa attende con impazienza di passare dal comodino al letto (il posto dove preferisco leggere) per poi avere una postazione nella libreria (dove ormai, lo posso dire con orgoglio, non entra quasi più nulla).

In uno dei banconi della libreria ho trovato l’ultimo di Jeffery Deaver, La Consulente, edito da Rizzoli.

L’ho finito in neanche tre giorni!!! Continua

Innamorarsi a New York

Volevo un libro da spiaggia e sono andata dritta dritta verso la meta senza neanche guardare le pile di libri impegnati e pesanti. Volevo un libro da leggere stravaccata sotto un ombrellone oppure sulla sabbia senza temere che si rovinasse e senza temere che una semplice distrazione mi facesse scordare di che stavamo parlando.

Avevo già letto Un Regalo Da Tiffany, di Melissa Hill e così sono andata sul sicuro comprando Innamorarsi a New York, sempre della stessa autrice. Continua

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