Abbiamo già avuto modo di presentare una fra le ultime fatiche letterarie (“Ho il tuo numero”) di Sophie Kinsella, l’alias di Madeleine Wickham. Lo abbiamo fatto per suggerirvi una lettura leggera, da poter fare un po’ ovunque, perfetta sotto l’ombrellone o se si è in cerca di una storia divertente, con punte ironiche, ma si desidera la garanzia di un racconto umoristico non banale o ritrito. E i suoi, sono proprio libri sfiziosi e non melensi… Una ricetta perfettamente bilanciata, tanto da essere divenuta la firma più nota e apprezzata di un intero genere letterario: il “chick lit” (ossia la letterature per ragazze, da “chick” – termine informale per ragazza, letteralmente “pollastrella” – e “lit” – abbreviazione per “literature”), dedicato a un pubblico di donne giovani, single e in carriera.
In realtà per stamattina avevo un libro ben preciso in mente, ma il testo in questione si sta rivelando un “mappazzo” non da poco e sta mettendo a dura prova la mia tenacia nella lettura, soprattutto perchè in questo periodo non riesco a leggere mai prima delle dieci di sera, con un’apertura oculare che dura dal quarto d’ora alla mezz’ora e che è facilitata dalle letture non proprio entusiasmanti. In pratica non l’ho finito perchè anche ieri sera mi sono addormentata. 🙂
Allora visto che Carla ha tirato in ballo la Kinsella questa settimana, e che dal nostro profilo twitter è iniziata una bella discussione che è arrivata anche ad un altro testo della stessa autrice, ho deciso di scrivere di quello, anche perchè a me è piaciuto tantissimo. Credo di averlo finito in mezza giornata.
Voi sapete tenere un segreto? Io, quando mi viene confidato qualcosa, sono praticamente una tomba… Un po’ meno se si tratta di qualcosa di personale… Nel senso che raccontare quello che mi è accaduto (anche se si tratta di qualcosa di privato, ma non privatissimo) mi piace. E molto. Certo però non mi è mai capitato quello che accade alla protagonista di questo romanzo di Sophie Kinsella (al secolo Madeleine Wickham, che fra le altre cose ha deciso di rendere noto il suo alias letterario immediatamente dopo la pubblicazione di “Sai tenere un segreto?”, sciogliendo così tutte le curiosità conoscitive sull’identità di Sophie Kinsella).
Avevo voglia di qualcosa di leggero e divertente e – a mio avviso – “Sai tenere un segreto?” è uno fra i romanzi più riusciti dell’autrice: «Un libro esilarante, su un problema serissimo», scrisse La Repubblica nel 2003… «Un antidoto contro il caldo, la noia e il mal d’amore», fece eco Grazia.