Tra lavoro e studio ci siamo date alla latitanza, ma soprattutto abbiamo avuto poco tempo per leggere, di conseguenza poche idee, nuove, per scrivere di libri sul nostro blog. Ma il fine settimana, fortunatamente, è stato prolifico.
Si tratta ancora di Jeffery Deaver, e poi vi prometto che almeno per un mese di lui non ne parleremo più, ma intanto in libreria, con Rizzoli, era arrivato il suo ultimo giallo, Sarò la tua ombra, e io volevo sapere chi era la vittima e chi l’assassino. Tra le cose da segnalare, il fatto che questo libro in America e nei paesi dove si legge in lingua inglese è uscito ben otto mesi prima di arrivare in Italia e, manco a dirlo, il titolo originale non c’entra niente con quello che hanno scelto i nostri traduttori. Qui compriamo Sarò la tua ombra lì XO che è uno dei tanti neologismi di scrittura che arrivano direttamente dai messaggi di testo che a miliardi vengono mandati ogni giorno dai telefonino o via mail.
Volevo leggere un bel giallo, pieno di colpi di scena e ho appena finito di leggerlo. Tanto appena che mi sto rigirando ancora il libro tra le mani tanto mi è piaciuto.
Che libro è? Signori e signore dopo l’esperienza di Carta Bianca, ho voluto tornare al “vecchio” e conosciuto Jeffery Deaver e in libreria ho acquistato Nero a Manhattan (Bur Rizzoli) e, come si dice alla catanese, mi sono arricriata.
Innanzitutto da quando sono stata a New York mi piace leggere i libri ambientati nei posti che ho visitato, perchè almeno so di che cosa stiamo parlando, e poi Deaver, in questo libro che ha scritto un bel pò di anni fa (correva l’anno 1988) è grandioso.
Per cominciare, stamattina, vi dico che quando sono andata in libreria stavolta ho preso una quantità di cose pesanti da leggere e da trasportare che, ad un certo punto mi sono detta: ” E ora, come sorridiamo un pò?”. Lo ammetto ho visto la copertina, ho letto il titolo e infilato il libro nella borsa insieme agli altri, senza informarmi su quello che mi stavo portando a casa.
Donne con il tacco 12 è il libro di Rebecca Chance, edito da Newton Compton, e uscito all’inizio della scorsa estate. Ma vi dico subito una cosa: il titolo non c’entra niente con quello di cui parla il libro e vorrei anche parlare con chi ha tradotto la versione inglese “Bad sisters” (Cattive sorelle) che invece è perfetto.
Questo romanzo mi è stato regalato da Edy, l’amico che negli anni ho soprannominato “spacciatore di favole e fumetti“. Una figura che non ha proprio nulla di inquietante, anzi vi dirò di più: se non avete un amico che nella vostra vita sappia ricoprire questo ruolo siete sfortunati e dovete subito correre ai ripari (ma non so se Edy presti servizio anche con gli sconosciuti… E’ il mio spacciatore personale). Già, perché per lui non si è trattato solo di mettermi a parte di quanto amava (o aveva amato) leggere, degli autori che porta nel cuore ogni giorno; lui ha fatto di più, è andato in cerca di libri che riteneva potessero essere perfetti per me e me ne ha fatto dono (si può desiderare di avere un amico migliore?).
Vi piacciono i romanzi di Andrea Camilleri? Avete letto le avventure del commissario Montalbano?
Ok, queste sono le prime due domande, ora ve ne faccio altre due!!!
Siete innamorati della Sicilia e della sua storia? Pensate che gli oggetti possano fare parte di quella storia e che forse riescono, in qualche modo, anche a trasformarla?
Se la risposta a tutte queste domande è “sì” allora siamo d’accordo!!!!
I romanzi storici mi piacciono. Mi piace pensare ai misteri irrisolti, mi piace pensare che ci sono un sacco di storie del passando che varrebbe la pena scoprire. Poi certo, ci sono libri, come quello di oggi, che parlano di storie inventate, ma che fanno un tuffo nel passato in maniera così realistica che sembra quasi di avere nelle mani una storia vera.
La biblioteca dei morti di Glenn Cooper (edizioni Tea Libri ) è una storia ambientata un pò ai giorni nostri un pò in un passato passato.
Sapete chi è Erzebet Bathory? Se comprate qualunque testo sui serial killer famosi nei secoli il nome di questa contessa c’è sempre. Conosciuta anche come Elisabetta Bathory, ma soprannominata anche come la Contessa Dracula, visse tra la Slovacchia e l’Ungheria tra il 1560 e il 1614. Per coltivare la sua bellezza dissanguava le sue vittime, giovani e belle ragazze, e si racconta che facesse il bagno nel loro sangue, solo dopo avere assistitito, o essere stata lei stessa protagonista delle terribili torture che venivano inflitte alle donne.
Quante ne uccise? Le vittime accertate sono cento, ma sembra che la Contessa Dracula, di fanciullette, ne abbia massacrate oltre trecento. Un diario, ritrovato nella sua casa, fornisce un’altra cifra, spaventosa, e dice che le giovani assassinate sono state 650, un numero impressionante.
Partiamo da una confessione: non ho mai letto un libro di Sherlock Holmes. O meglio non ho mai letto un libro scritto da Arthur Conan Doyle. No no no!!! Eppure sono stata a Londra a vedere la sua casa…quella di Sherlock…ho visto i film e bla bla bla. Ma un libro mai!!!
Un paio di settimane fa sono andata in libreria decisa. Non sarei uscita se non avessi portato via con me un libro di Sherlock Holmes. Ora diciamo che ho affrontato il problema da un altro punto di vista. Sono andata nella sezione gialli e ho trovato una sfilza di libri sul celebre investigatore londinese, ma poi mi sono chiesta: “E da dove si inizia”. Ho cominciato a valutare la possibilità di chiamare un mio amico esperto dell’uomo con la pipa in mano, ma il telefono non prendeva. Poi l’illuminazione è arrivata da un libro messo su uno scaffale laterale.
E’ il libro perfetto da “raccontare” su un mezzo di comunicazione elettronica come questo blog. Tutto inizia, infatti, con un serrato scambio di e-mail fra diplomatici e prosegue fra letture di appunti privati e diari… Per concludersi con un’ultima e-mail. Un cerchio che si apre per richiudersi su se stesso dopo aver cercato di dare risposte a una domanda legata al mondo della letteratura e del libro: “Dov’è sepolto Voltaire?“. Un interrogativo che si solleva durante una cena fra uomini di Stato. Una curiosità che necessita e merita una risposta. Ma nessuno lo sa.
C’è chi sostiene che i resti dello scrittore si trovino ancora al Panthéon; altri sono a conoscenza della profanazione della sua tomba a seguito della quale solo il cuore del grande filosofo francese sarebbe stato conservato nella Biblioteca nazionale di Parigi (ma sarà autentico?).