Ciao. Sì, sono viva e quest’estate ho letto dei libri. L’ho fatto velocemente, silenziosamente in quella che è assolutamente la mia posizione preferita: sdraiata. In spiaggia, su una sdraio, a letto, sul divano, sdraiata ho letto davvero moltissimo. E mi sono sorpresa, perché non tenevo i ritmi di lettura di questa estate da un sacco
Sono arrivata a questo libro in un modo per me insolito. Mentre ero in attesa di Tito Vincenzo, costretta a letto per diversi mesi, oltre alle letture, mi sono dedicata anche a guardare alcune serie tv che mi incuriosivano: avevamo da poco attivato internet a casa e un’offerta ci permetteva per un tempo piuttosto limitato
Avevo deciso di raccontarvene mercoledì… Ma poi sono stata presa da altre riflessioni via via che scrivevo il post. Oggi, però, (e questa volta per davvero) parliamo di Cose Fragili di Neil Gaiman (che nel frattempo ho anche completato e, dunque, davvero archiviato). La raccolta si compone di 31 racconti appartenenti a diversi momenti della carriera e
E’ il mio libro da record dell’anno. Un record negativo, sappiatelo, o #sapevatelo, come scrivono gli amici twittomani.
I record sono due:
1) Per finirlo ci ho messo tipo due mesi e il libro, nella versione ebook, non ha più di 330 pagine (poche dunque);
2) E’ stato il libro che mi ha provocato più ferite 🙂 Vengo e mi spiego: se la storia che state leggendo non vi appassiona e leggete sempre di notte e state leggendo su un iPad e se dopo avere letto tre pagine, e dico tre, sistematicamente vi addormentate e se quell’iPad vi casca sulla faccia (fatte salve le volte in cui l’iPad è precipitato direttamente sul pavimento), il vostro naso non potrà che uscirne male.
Lo so, non è un libro nuovissimo e io confesso di averlo cominciato a leggere dopo avere visto il film al cinema, qualche settimana fa. Ne avevo avuto pareri molto contrastanti. Chi mi diceva che era bellissimo chi invece mi diceva tutto il contrario, forse è per questo che ho voluto farmi una mia personale opinione e il mio “spacciatore di libri” mi ha accontentata 🙂
Ho iniziato L’ospite di Stephenie Meyer (Rizzoli) la scorsa settimana e l’ho letteralmente divorato, nonostante le sue 574 pagine. Non è Twilight, che ho letto e riletto in italiano e inglese, ma la storia mi è piaciuta moltissimo, sicuramente più di quella che ho visto sul grande schermo.
Il libro racconta di un pianeta Terra, ben diverso da quello che conosciamo noi, dove i corpi degli umani sono stati invasi da essere chiamati Anime che si spostano da un pianeta all’altro viaggiando anche per secoli nell’Universo. Quando questi “parassiti” entrano in un corpo ne prendono possesso e diventano proprietari anche dei ricordi della persona nella quale abiteranno. Viandante è una di loro e il corpo in cui viene inserito è quello di Melanie, una giovane donna che, nell’estremo tentativo di difendere i suoi compagni tenta di togliersi la vita un attimo prima di venire catturata.
i libriSono stata molto indecisa sul post di oggi. Ho rimuginato a lungo sulla questione… Il fatto è che dal mio ultimo post, non ho fatto che ripensare a “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury: l’ho ripreso dallo scaffale, riaperto, riletto, annusato a pieni polmoni, fino a sentire l’odore di quella carta un po’ invecchiata e ingiallita dal tempo e dalle tante letture saturare il mio olfatto.
In realtà però avevo previsto di scrivere un altro post oggi per invitare i lettori catanesi a una presentazione che terrò nel pomeriggio di lunedì alla libreria Cavallotto di Corso Sicilia. E alla fine sono giunta a una soluzione. Oggi un libro al “superquadrato”, lunedì rubo il post a Mariangela così metto a posto le cose e vi invito ufficialmente… ma voi potreste già segnare in agenda l’appuntamento in libreria.