Questo post nasce da un piccolo evento di qualche giorno fa. Abbastanza insignificante in realtà, ma che mi ha fatto riflettere un po’ su un discorso che di solito associo all’importanza delle librerie indipendenti, quando parlando di crisi di mercato ci si stupisce che davanti a colossi come Mondadori, Feltrinelli, Giunti, Rizzoli piccole librerie gestite da sapienti librai sappiano conservare e difendere il proprio ruolo.
Telefono che squilla: driin, driin, driin
Vi/ci risparmio la prima parte della telefonata di qualche giorno fa e arriviamo direttamente alla parte saliente che vi/ci riassumo 🙂
Lei (Claudia di Officine Culturali): Il primo di marzo aderiamo al flash mob nazionale indetto dalla Fondazione Caffeina Cultura. Le Matte che fanno?
Io (la Matta con la M anche nel nome): Ci stanno
Lei: Fatta è
Io: Fatta è
Credo che in mezzo ci siano stati anche un paio di “ciao ‘mpare” che poco si addicono al blog letterario che qui teniamo, ma tant’è.
Questo post si autodistruggerà dopo essere stato letto da almeno cento persone 🙂 Ciò accadrà per due motivi.
Motivo numero uno: stiamo odiando tutti quelli che in questi giorni parlano di San Valentino e di libri.
Motivo numero due: nessuna delle due Matte mette questa occasione sul suo calendario dei festeggiamenti del cuore, diciamo che le Matte non hanno un calendario dei festeggiamenti del cuore 🙂
Tanto per cominciare vi dico subito che la presentazione di venerdì scorso è andata benissimo. Almeno per quanto mi riguarda, è certo. Ma forse non mi allontano troppo dalla realtà quando dico che è stata una delle più belle fatte fino ad adesso.
So che una parola sola non basta per farvi capire cosa è successo, ma se volessi usarne una sola di parola, quella che mi viene in mente è “corale”, perché la presentazione de La solitudine di un riporto di Daniele Zito è stata corale. Ora mi toccherebbe anche spiegarvi perché, ma nel mio pomeriggio di antipatia assoluta vi lascio con la curiosità.
Come vi ho raccontato qualche post fa, mio marito mi ha Kindlizzata. E – non pensavo che avrei mai potuto dirlo – sono felice di essere diventata anche un lettore digitale. Dico anche perché ci sono libri che – a mio avviso – si devono decisamente possedere su carta, titoli che sarebbe un peccato non possedere, non consumare sfogliandone le pagine. Ciascuno di questi libri ha un motivo per essere posseduto, alcuni per l’importanza stessa della pubblicazione, altri per il piacere che regalano per le meravigliose illustrazioni che contengono. Resto convinta inoltre che i ragazzi debbano abituarsi a leggere su carta, non su un lettore digitale di e-book… Quindi so anche che non abbandonerò mai completamente la carta e dunque non diventerò mai esclusivamente un lettore digitale, ma da quando possiedo il mio Kindle sono felice.
Ancora qualche giorno e questo 2013 sarà finito. E’ dunque arrivato il momento di porgervi i nostri auguri, ma visto che prima di Capodanno, il calendario ci dice che viene il Natale, abbiamo deciso di dirvi Buone Feste a modo nostro.
Quella che trovate di seguito è una selezione dei libri di cui vi abbiamo parlato durante quest’anno. Abbiamo scelto un libro per ognuno di questi mesi, libri che, secondo noi, potete fare trovare sotto l’albero a qualcuno che vi è caro.
Buona lettura e buone Feste, le Matte torneranno nel 2014 a raccontarvi dei libri dei quali hanno fatto scorpacciata durante queste vacanze.
Come sapete, fra le due Matte ce n’è una che legge in digitale e una no. Da qualche giorno anche la seconda Matta da Leggere si è convertita (non completamente) ai lettori digitali. Come sapete, non avrei mai pensato di potermi ascrivere al questa categoria, sia perché detesto i monitor retroilluminati (la stanchezza oculare che ne deriva durante la lettura è insormontabile), sia perché il piacere che mi regala il profumo e la tattilità della carta fresca di stampa (o di un libro antico, recuperato dallo scaffale) è incalcolabile. Ma tant’è…
Mettendo ordine fra le cose di casa che sto trasferendo dalla vecchia casa dei miei genitori, alla vecchia casa di mio fratello (che a breve sarà la casa dove andrò a vivere con mio marito Marzio), mi è capitato di ritrovare alcune poesie, ma anche racconti e abbozzi di romanzi che avevo cominciato a scrivere e che non ho mai finito. Mio padre mi dice sempre che dovrei scrivere un libro per aver voglia di tacere, di tanto in tanto… Perché in quelle pagine potrei dire tutto – ma proprio tutto – quello che ho da dire su una questione, senza essere interrotta. Preferisco non soffermarmi sui commenti scherzosi di mio papà circa la mia logorrea cronica, preferisco invece restare sul tema scrittura.