Questo post nasce da un piccolo evento di qualche giorno fa. Abbastanza insignificante in realtà, ma che mi ha fatto riflettere un po’ su un discorso che di solito associo all’importanza delle librerie indipendenti, quando parlando di crisi di mercato ci si stupisce che davanti a colossi come Mondadori, Feltrinelli, Giunti, Rizzoli piccole librerie gestite da sapienti librai sappiano conservare e difendere il proprio ruolo.
Mi spiego meglio. Quando si entra in una libreria di catena, quello in cui ci si imbatte è la magnificenza data dalla grande disponibilità di titoli, settori, e dunque possibilità di scelta (un po’ come per il web). Quando si entra in una piccola libreria indipendente, quello che si incontra sono soprattutto la conoscenza, l’esperienza, la disponibilità, l’abilità di ricerca. Perché chi gestisce una libreria propria non può che essere un amante dei libri… E’ come un patto sottaciuto. Chi entra in queste librerie sa che ad aiutarli troverà qualcuno che ha letto i libri sugli scaffali del suo negozio e sa, pertanto, consigliare. Nella mia esperienza, spesso si sono presentate occasioni di ricerca stimolanti, per bibliografie tematiche, per trovare un modo per affrontare con i propri figli temi difficili… O più semplicemente per un regalo da fare a un ragazzo che ancora non ha trovato la chiave per entrare nel mondo dei libri.
Il mio evento è in qualche modo assimilabile alla questione. Il fatto che mi è capitato è stato quello di acquistare senza capire cosa stessi effettivamente comprando… Risultato? Una grande delusione.
Ero sul Kindle store, come sempre guardo le offerte lampo e le recensioni entusiastiche mi hanno spinta a comprare “Albion – Diario di un’assassina” di Bianca Marconero. Allettata dalla presentazione del romanzo, non appena è arrivato sul mio Kindle, l’ho aperto e ho cominciato a leggerlo. E ho scoperto così dall’avvertenza dell’autore che apre il libro, che Bianca Marconero stessa mi consigliava di non iniziare neanche la lettura del romanzo. La storia che viene raccontata nel libro è quella di Sam, un personaggio totalmente eliminato durante il lavoro di editing per la pubblicazione della saga “Albion“. Solo che, Bianca Marconero ha sentito il bisogno di raccontare «a chi aveva letto “Albion” chi fosse davvero Samira». Diffidando chiunque non avesse letto la sua saga urban fantasy dal leggere “Albion – Diario di un’assassina”.
Riflessione: se fossi stata in una libreria indipendente, questo non mi sarebbe successo perché il saggio libraio mi avrebbe avvisata della questione. E – forse – mi avrebbe consigliato di cominciare a leggere questa saga che rivisita in chiave moderna la storia e il mito di Re Artù.
Riflessione parallela: Se si tratta di qualche specie di psicologia o marketing inverso, ne sono totalmente vittima e adesso acquisterò la saga di “Albion”.
Risultato: la prossima volta che acquisterò su internet un libro lo farò dopo essere stata in libreria proprio come faremmo per un vestito o per un paio di scarpe (anche se questo vanifica la facilità d’acquisto)… Oppure lo farò dopo essermi lungamente informata fra le pagine dei blog.
Effetti collaterali: Basta acquisti coatti.
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