Come sapete, fra le due Matte ce n’è una che legge in digitale e una no. Da qualche giorno anche la seconda Matta da Leggere si è convertita (non completamente) ai lettori digitali. Come sapete, non avrei mai pensato di potermi ascrivere al questa categoria, sia perché detesto i monitor retroilluminati (la stanchezza oculare che ne deriva durante la lettura è insormontabile), sia perché il piacere che mi regala il profumo e la tattilità della carta fresca di stampa (o di un libro antico, recuperato dallo scaffale) è incalcolabile. Ma tant’è…
Mio marito Marzio, a seguito di una giornata da incubo trascorsa nella vecchia casa dei miei a inscatolare la mia biblioteca personale, ha deciso di regalarmi il Kindle (non quello retroilluminato, ovviamente, ma quello in “carta e inchiostro elettronico”). Questa esperienza nella mia vecchia casa mi ha profondamente segnata. Intanto perché mi ha ricordato la mia vita da libraia, vissuta preparando ordini per le scuole e le rese per i distributori con cumuli di colli che man mano si riempivano di titoli; poi perché, sebbene abbia impiegato mesi a schedare la mia biblioteca (grazie a una fantastica app che mi sta permettendo di creare un archivio digitale di tutta la mia libreria tramite i codici Iban sul retro è possibile creare una veloce scheda del libro cui si possono aggiungere commenti e valutazioni), e a inscatolarla… Non sono nemmeno a metà dell’opera. Una vera tragedia…
Mio padre me lo aveva sempre detto: «Non accumulare mai niente, quando dovrai/vorrai trasferirti, sarai lieta di non avere montagne di libri da spostare»… Ma io non gli avevo mai dato retta. Io non riesco a separarmi dalle copie dei libri che ho amato e neanche da quelle che ho odiato. Sono copie vissute che portano i segni del tempo che ho speso nel leggerli (o nello studiarli) e in qualche modo costituiscono il mio percorso di lettore lungo circa 76 metri lineari (un’abitudine di misurazione che ho avviato mentre studiavo all’università, quando per calcolare il tempo necessario a preparare una materia contavo la lunghezza di tutti i dorsi dei libri che dovevo studiare per presentarmi all’esame).
Mentre cerco di attrezzarmi per comprare e scaricare ebook, ma anche per convertire quelli che M riceve sottobanco dal suo spacciatore di ebook, nel frattempo ammiro la perfezione di questo oggetto che da qualche giorno in qua cammina sempre con me. Già perché i vantaggi del possedere un lettore digitale li avevamo già esaminati in un precedente post, quando mentre mi preparavo per un lungo viaggio, avevo già desiderato di possedere uno di questi “aggeggi” per poter portare con me l’infinità di guide che avevo acquistato per prepararmi al viaggio, insieme alla serie di titoli che avrei voluto leggere durante le lunghe traversate in aereo verso l’Australia, senza dover pagare un sovrapprezzo per il peso del bagaglio.
Adesso che mi sono convertita, mi sento fortunata. Anche perché rispetto al leggere sullo smartphone o sul tablet, il Kindle, offre il vantaggio di avere una batteria potenzialmente inesauribile (da quando lo possiedo, nonostante l’uso smodato per imparare a utilizzarlo e per scoprire se gli screensaver sono un numero finito o infinito, l’ho caricato solo una volta). In più, ho sempre in borsa diversi libri (con un peso – e un ingombro – minimo in borsa) e così la mia voracità asistematica di lettrice (spesso mi piace leggere più libri contemporaneamente, l’unica regola è che appartengano a generi completamente diversi per non rischiare di mescolare i racconti) è totalmente appagata. Da non sottovalutare, infine, è il risparmio che un lettore onnivoro e maniacale come me può ottenere. Il prezzo medio di un ebook (che nessuna delle due Matte ha ancora capito come venga calcolato) è nettamente inferiore al costo dello stesso libro nella sua versione cartacea e ne esistono un’infinità che possono essere scaricati gratuitamente (quelli senza diritti d’autore).
Nel frattempo, ho sentito Edy, che ha un Kindle da tanto tempo e che ha cominciato a darmi delle dritte su come sfruttarlo al meglio: da Calibre (l’app che serve a convertire i formati degli ebook che altrimenti non sarebbero compatibili con il Kindle) all’uso di Amazon come server per tutte le mie archiviazioni: ho scoperto così che lo spazio di memoria di questo lettore è potenzialmente infinito, perché quando si archivia un ebook, Amazon ne conserva copia sul tuo account personale, pertanto da qualunque postazione wifi è possibile accedere alla propria collezione. Grazie a Marzio che mi ha fatto il regalo (e che adesso tenta di digitalizzarmi nell’uso di queste applicazioni) e a Edy che mi insegna sempre tanti trucchetti 🙂
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