Ritorna sulle nostre Matte pagine il Matto per le Matte Leonardo “Dino” Lodato con “Inerti”, romanzo d’esordio della palermitana giornalista attivista antimafia Barbara Giangravè. A lui come sempre il nostro grazie per voler essere dei nostri. A voi un nuovo invito alla lettura per un romanzo che si snoda sul tema del traffico illecito di rifiuti.
C’era una volta Gioia. Una ragazza sveglia, combattiva e, forse, anche carina. Licenziata dall’azienda per cui lavora, Gioia, trent’anni compiuti, lascia Palermo per trasferirsi nel paesino d’origine dei sui genitori ormai morti. Qui, Gioia passa il suo tempo appartata tra la casa e la libreria nella quale lavora come commessa. Sarà l’incontro con un suo vecchio amico, Fabio, malato di tumore, a suonare la sveglia. Un trillo insistente che “costringe” Gioia a prendere atto di quanto questa terribile malattia sia diffusa nel paese. Comincia, così, il viaggio alla ricerca delle prove di un traffico illecito di rifiuti di cui tutti parlano ma, noblesse oblige, nessuno sa niente…
“Inerti” è il romanzo d’esordio di Barbara Giangravè, palermitana, classe 1982, giornalista professionista dal 2006, insignita, nel 2011 del titolo di Inspiring Woman of Italy per gli anni del suo attivismo antimafia. «Molti – racconta Barbara – credono che Gioia sia il mio alterego. In realtà, non è così. Indubbiamente, Gioia nasce da me, dalla mia rabbia, dal mio profondo amore e dal mio altrettanto profondo odio nei confronti della mia terra d’origine, la Sicilia. Ma la gestazione di Inerti è durata quattro anni e, in questi ultimi quattro anni, sono accadute tante cose nella mia vita. Compreso il fatto che Gioia, pur essendo nata da me, sia stata influenzata da un’altra persona. Oggi Gioia è, in un certo senso, fatta di carne ossa, nonostante viva tra le 200 pagine del libro».
“Inerti” è la storia di una Terra dei Fuochi, la Sicilia, così lontana eppur così vicina alla realtà di Napoli e della Campania. Una Terra dei Fuochi “ante litteram“, difficile da digerire tanto per chi ci vive e la vive quanto per chi ne sente soltanto i racconti da lontano.
Barbara ha voluto mettere su carta, in una sorta di lettura in slow motion, quel che ha raccolto nel corso degli anni su questo delicatissimo argomento, a partire dalle dichiarazioni rilasciatele del pentito di camorra Carmine Schiavone, relative allo smaltimento illegale dei rifiuti che, nella nostra isola, sarabbe coninciato ben prima che in Campania: «Mentre noi abbiamo coninciato alla fine degli anni Ottanta, loro lo facevano da un decennio. Già negli anni Settanta erano immischiati in questo business». Lo fa attraverso le storie di vita di Gioia che torna sui suoi passi, scava nelle proprie radici, rimestando metaforicamente in quella melma velenosa per ricostruire, rivivere e, forse uan volta per tutte, “ripulire” i ricordi e i traumi di una vita familiare decisamente intensa. Il tutto affrontato con una scrittura piacevole, in un icalzare di batti e ribatti che invitano il lettore ad andare avanti ma anche, a volte, a fermarsi e riflettere. Una letteratura matura e piacevole al tempo stesso per un romanzo mai fine a se stesso.
(Inerti/ Barbara Giangravè/ Autodafé Edizioni/ pp 200/ € 15,00)
Leonardo Lodato