Non c’è niente da fare Agatha Christie è nei cuori di tutti. Sarà che le sue letture vanno bene quasi ad ogni età, sarà che la signora del giallo ha sempre scritto come pochi, sarà ancora che i suoi misteri non si risolvono fino alla fine. Fatto sta che quando abbiamo chiesto ad una delle nostre lettrici di essere Matta per le Matte non ha esitato e ha scelto di raccontare di un libro della Christie. Facendo a Stefania Gorga l’in bocca al lupo per il suo imminente matrimonio, la ringraziamo per avere voluto essere dei nostri.
Le porte di Damasco è l’ultimo romanzo scritto dalla Regina del giallo, vi si respira un’aria crepuscolare e di leggero distacco, sconosciuta ai precedenti romanzi.
La vicenda è quella che ha come protagonisti Tommy e Tuppence Beresford, nella loro ultima avventura. I due, coppia di assi dell’Intelligence britannica che fu, si sono ritirati a vita privata nella borghese e tranquilla campagna inglese di metà anni ’70.
Spinti dalla noia e da un trasloco che si protrae per le lunghe, si imbattono in un omicidio risalente agli anni turbolenti e perigliosi della Seconda Guerra Mondiale. Quando a tutti, nessuno escluso, venne chiesto di schierarsi e lottare. Inizieranno quindi a rimestare nel torbido passato degli abitanti del piccolo borgo. Scopriranno così che il passato non è mai veramente tale e che dietro l’apparenza più impeccabile può celarsi l’abisso più spaventoso. Tema questo già affrontato dalla Christie in “Sento i Pollici che prudono”.
Non vado oltre nella descrizione per non rovinarvi il piacere di leggere un libro scorrevole e ben scritto, che solo risente di qualche forzatura nella traduzione e di una ambientazione che, va da sé, è ormai superata.
Resta il piacere agrodolce di riscoprire un modo e una società ormai tramontati e di scoprire che anche “quando eravamo giovani e belli” non eravamo poi così innocenti.
Questo romanzo, che fa parte della raccolta dei Gialli Mondadori, l’ho scelto perché precedentemente avevo letto “Sento i pollici che prudono” con la stessa coppia di protagonisti e ne ero rimasta entusiasta.
Inoltre Tommy e Tuppence realizzano su carta ciò che mi auguro di riuscire a realizzare io con il mio fidanzato, Andrea, ossia una coppia che nonostante il trascorrere del tempo e lo svanire della gioventù e della bellezza che la adornava, sono ancora capaci di guardarsi negli occhi e vedersi nuovi e conosciuti insieme. Le abitudini che hanno costruito nel tenpo non li fanno sentire in trappola, ma li appagano. La risoluzione stessa del caso avviene grazie al loro profondo conoscersi dei due coniugi, rispolveratisi per l’occasione agenti segreti.
Spero di riuscire a costruire e vivere un matrimonio come il loro.
(Le porte di Damasco/ Agatha Christie/ Mondadori/ 9,50 €/ pp. 168)
Stefania Gorga