I libri che ci fanno arrivare dalla casa editrice Fratelli Frilli Editori sono una grande risorsa e soprattutto sono una continua scoperta.
Io non avevo ancora iniziato, ma giovedì scorso mi sono armata di buona volontà e soprattutto sono salita su un aereo che mi avrebbe portato fino a Zurigo, dove ho fatto una minivacanza.
In viaggio ho portato tre libri, ma devo ammettere di averne finiti solo due. Del resto erano solo cinque giorni e il numero due mi sembra già un buon numero. O no?
Prima di partire ho pescato dunque dalla pila Frilli Il faro delle lacrime, di Lorenzo Beccati, collana Super Pocket in Giallo. Me lo sono letteralmente spolpato tra l’aeroporto di Catania, il volo che mi ha portato fino a Roma e il volo che poi mi ha finalmente portato fino a Zurigo. Avevo fretta di finirlo? Avevo fretta di fare cadere tutti i veli che coprivano il mistero ben architettato da Lorenzo Beccati.
La scena ha luogo su un’isola d’Irlanda dove un italiano è il guardiano del faro. Criminologo mancato, siciliano di nascita e irlandese d’adozione, Jo ha decisamente un carattere molto particolare. Mentre lavora in tutta tranquillità e in completa solitudine, come a volere proteggere se stesso e gli altri da un qualche mostro che abita la sua mente, durante una tempesta scopre un cadavere tra gli scogli. Si tratta certamente di un omicidio, lo dicono i segni sul corpo, e la vittima è una bellissima ragazza. Sull’isola Jo, nel giro di qualche giorno, trova altri cadaveri sempre di giovani donne. Fin da subito l’ispettore Casey, un poliziotto locale che pensa che l’isola possa essere la prigione giusta per il guardiano del Faro, si convince che il colpevole non può che essere Jo.
Il giallo, come avrete capito, si legge tutto d’un fiato. La figura di Jo è una figura affascinante, quella di un uomo che ha scelto di vivere da solo e che ricorda costantemente il suo passato in Sicilia, rendendo evidente il fatto il fortissimo legame con le sue radici, una figura complessa che nasconde dei segreti. Accanto alla sua figura forte c’è quella più delicata di Kikka, una ragazza che si presenta con una frase “Mi chiamo Kikka e ho la sindrome di Down, ma a mosaico”, poche parole che spiazzano tutti i suoi interlocutori. Kikka è molto intelligente e in qualche modo riesce a fare ragionare il suo amico, che ha per lei un affetto quasi paterno.
Un ultimo appunto, mi è piaciuto moltissimo scoprire la tradizione della bastone siciliano. Io non la conoscevo. Voi leggete il libro per sapere di che cosa parlo, vi prenderà come tutto il resto della storia. E’ un giallo da leggere.
( Il Faro delle Lacrime/ Lorenzo Beccati/ Fratelli Frilli Editori/ pp. 175/ € 4.90)
M