Avete letto benissimo… E non si tratta di un refuso. Né tantomeno una delle due Matte da Leggere ha preso un tram in pieno viso oppure ha perso il lume della ragione. Il titolo del post di oggi è proprio il titolo del libro di cui vogliamo raccontarvi. Il libro è arrivato nella nostra mail, quando diverso tempo fa abbiamo proposto agli autori emergenti la possibilità di inviarci il loro scritto (purché edito). I vantaggi erano bipartisan: noi leggiamo gratis, gli autori hanno una recensione in più da vantare in curriculum (tutto ovviamente senza “venderci”, vale a dire che diciamo esattamente quello che pensiamo comunque, anche a costo di inimicarci uno scrittore…).
Non è questo il caso di Paul Pastrello (il nome è già tutto un programma), visto che il suo Jack lo SquartatorTe si è svelato come una lettura leggera e divertente. Un giallo umoristico, ironico e pungente. Il romanzo d’esordio di Paul Pastrello è ambientato a Crema (la città natale dell’autore) che si presta perfettamente a questo “gioco letterario” che si impernia sullo SquartatorTe e sull’InvestigatorTe Peter Gustavo: «Non era il classico, banale, patetico omicidio – si legge sulla quarta di copertina – ma il caso che aspettava da tutta una vita. Precisamente da quando, per un errore di ortografia, si trovò arruolato a esercitare la professione di investigatorTe. Vani furono i tentativi di far correggere l’attestato in investigatore, suo sogno fin da bambino. Chi diceva fosse una trovata pubblicitaria di qualche pasticceria del luogo, chi invece sosteneva che ormai i frigoriferi della città non erano più un posto sicuro per i loro dolci. Tuttavia, l’intero popolo era sicuro di una cosa: se a Crema una torta aveva causato tutto questo a Cremona sarebbe stato peggio».
Il libro è quasi totalmente surreale (l’ambientazione resta credibilissima ed estremamente realistica), perché la parodia di Paul Pastrello si spinge verso limiti estremi dove l’equivoco e i giochi di parole sono il pane quotidiano. Una forma di umorismo (un po’ alla Elio e le storie Tese) che ha sempre affascinato e attratto l’autore, come ha lui stesso confessato in una recente intervista. Questo non significa, però, che alla fine della lettura ci si sia soltanto divertiti. Anzi.
Durante il racconto l’intento parodistico prende di mira le imprese dei detective americani. Il primo “delitto” con cui si apre il romanzo ci fa immergere immediatamente nell’atmosfera del romanzo. Sembra un poliziesco noir, ma la vittima è una crostata barbaramente massacrata. Il ritmo delle indagini è serrato, e la tensione cresce (con l’aumentare del numero delle vittime, 5, tutte compiante dai loro ingredienti), proprio come una puntata di NCIS, o CSI (fate voi). Il finale è una sorpresa (dolce o amara, sarà il lettore a deciderlo).
Io mi sono divertita e non poco. Anche grazie a piccole cose, come la minibiografia dell’autore sulla quarta di copertina: «Paul Pastrello è il fulcro dell’estro umano. Un ponte sdrucciolevole tra mente e tastiera». Credo però che sia doverosa una confessione e (anche il) dispensare un consiglio ai futuri lettori di Jack lo SquartatorTe: quando vi appresterete alla lettura di questo libro, tenete a portata di mano cibo (soprattutto dolci), perché nel leggere di queste tonnellate di marmellata sparsa ovunque, di crostate sbriciolate e pan di Spagna smembrato, la fame cresce e la voglia di una fetta di torta diventa un desiderio sempre più pressante, un bisogno che esige di essere soddisfatto.
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(Jack lo SquartatorTe di Paul Pastrello, 3,99 euro, e-book)