Ci sono libri che ho sempre desiderato leggere, poi per un motivo o per un altro con questi testi l’incontro è stato sempre posticipato. La considerazione che ogni libro ha il suo tempo è sempre attuale, così se ho letto solo adesso Bel-Ami di Guy de Maupassant vuol dire che il momento giusto corrispondeva con questo adesso.
All’inizio di settembre mi sono ritrovata alla libreria Vicolo Stretto, appuntamento con un amico che non vedevo da tempo. Una delle due libraie, Angelica, si aggirava tra gli scaffali e poi mi ha detto qualcosa del tipo “Questi due sono i libri che ho pensato di proporre per il gruppo di lettura, quale ti piace?”. Ho quasi esultato vedendo tra le sue mani Bel-Ami con la sua bella copertina. Il libro è stato scelto, poi io e l’amico siamo usciti dalla libreria per una birra poco lontano, proprio poco poco. Così quando io ho risposto ad una telefonata e mi sono messa a parlare con un’amica lui è sparito per ritornare con un pacchettino. Che non amo ricevere libri in regalo l’ho ripetuto un milione di volte, perché preferisco scegliere da sola cosa leggere (quando ci riesco), ma quel libro lo avevo scelto, avevo solo posticipato solo di qualche giorno “l’incontro”. E’ stata la gioia…
Il romanzo, pubblicato nel 1885, racconta la vita di Georges Duroy, un giovane che ha un unico obiettivo nella vita: l’ascesa sociale e dunque economica. Siamo a Parigi e Georges, militare in congedo, vive senza un soldo e con i conti da fare quadrare, anche solo per permettersi due pasti al giorno. Il colpo di fortuna si chiama Charles Forestier, un commilitone dei tempi passati in Algeria, che lo accoglie a braccia aperte e lo introduce al giornale La Vie Française, dove lavora come caporedattore politico. In realtà questo incontro stravolge la vita del giovane che, da questo momento, ipoteca il proprio futuro.
Bello, intelligente, deciso, Georges Duroy affascina tutti, soprattutto le donne (è una bimba a dargli quel buffo soprannome che diventa un simbolo). E sono proprio le donne che gli aprono le porte del successo. Sono loro che conoscono tutti i pettegolezzi, tutti i segreti che i mariti raccontano e discutono con colleghi e politici, sono loro che fanno il buono e il cattivo tempo dicendo una parola in più, invitando o meno una persona a pranzo. Per il giovane Duroy il tradimento di qualcuna di loro gli vale la scalata verso il successo lavorativo ed economico.
Bel-Ami è un arrampicatore sociale che diventa giornalista senza sapere neanche scrivere quello che racconta a voce alta affascinando quelli che stanno ad ascoltarlo. Sono il denaro e il potere i suoi veri interessi e, dopo una veloce gavetta, capisce che quel mestiere iniziato per caso può farglieli ottenere entrambi.
Non mi soffermo ancora sulla trama, ma vi dico che leggere della vita di redazione così come raccontata da Guy de Maupassant mi ha fatto venire un sacco di nostalgia per il lavoro che ho fatto per tanti anni.
Ho avuto più volte la tentazione di prendere una penna e di segnare alcuni passaggi del libro. Credo abbia vinto solo la pigrizia visto che per lo più ho letto prima di dormire. Nell’edizione che mi sono ritrovata tra le mani Georges, a pagina 160 circa, passeggia con un poeta, un uomo maturo ritrovatosi in tarda età senza affetti. Spesso mi capita di fare riflessioni sulla morte, sulla solitudine, sulla presenza o sull’assenza di figure importanti nella propria vita. Condivido a pieno le riflessioni di quell’uomo che sono le riflessioni dell’autore: la vita va vissuta nella propria totalità e la condivisione è il fine al quale dobbiamo tendere.
Un’ultima cosa. Raramente leggo le introduzioni ai libri, ma stavolta una parte di questa edizione di Feltrinelli, era un appunto dello stesso Guy de Maupassant e allora l’ho letta. L’autore, che racconta come il libro sia stato pubblicato a puntate, parla delle critiche che sono state mosse al suo libro…e cosa è citata? Catania, proprio da qui veniva una scrittura che parlava del libro. Segni che questo libri andava proprio letto.
(Bel-Ami/Guy de Maupassant/Feltrinelli/ pp 385/ € 8,50)
Mari