I ripescaggi dagli scatoloni si fanno sempre più interessanti… Qualche giorno fa, infatti mi sono resa conto di non avervi mai raccontato della mia (insana) passione per Emily la Stramba (o Emily the Strange).
Ho conosciuto il personaggio da alcuni oggetti di merchandising che avevamo in libreria… Ma al di là della grafica che mi affascinava moltissimo gli oggetti che erano in nostro possesso erano abbastanza decontestualizzati e visto quanto questa ragazzina goth tutta bianca e nera su fondali rossi mi affascinava ho deciso di cominciare una ricerca. Poi, nel tempo, mi sono sentita fortunata perché Magazzini Salani decise di cominciare a pubblicare i libri che raccontavano la storia di Emily la Stramba: la tredicenne (nata il 24 settembre) dai lunghi e lisci capelli corvini, con una lunga frangia dritta che arriva appena sopra gli occhi. Vestita di nero, calze nere e “mary jane” (le scarpe con la cinghiata) bianco (simile a Mercoledì Addams, ma senza trecce), la pallidissima giovinetta non è cattiva ma non combina niente di buono. É appassionata di horror, adora il numero 13, è sempre armata di una fionda,consulta la palla numero 8 come una sfera di cristallo (negli Stati Uniti la palla n°8 da divinare con “yes or not question” è un gioco diffusissimo), suona la chitarra elettrica (una Gibson… ) ed è una spericolata acrobata con lo skateboard. Il personaggio infatti, in realtà, nacque per un’azienda di abbigliamento creato da uno skater (Rob Reger) a Santa Cruz, California quando Nathan Carrico nel 1991 disegnò questa ragazzina per una linea di skateboard. Dagli skate alle magliette di Matt Reed il passo fu breve, poi arrivarono gli adesivi, i volantini, la cartoleria, gli accessori, i fumetti… Insomma la Cosmic Debris divenne in breve tempo (e grazie a questo personaggio) multimilionaria. Ci sono alcuni illustratori, designer e grafici che sono da considerare personaggi chiave del successo del personaggio e dell’azienda: Buzzo Parker, Brian Brooks, Grace Fontaine, Liz Baca, Noel Tolentino, Fawl Gehweiler, Jessica Gruner, Adele Pedersen. Un fenomeno dirompente che ha costruito a ritroso le avventure di un personaggio che all’inizio era solo un tratto grafico e che nel tempo ha conquistato un’intrigante personalità letteraria. Una ragazzina che “non crede alle apparenze, crede nell’inganno” e che “non bara, segue le sue regole”
La bellezza di Emily sta anche nei messaggi di cui si fa portatrice, veri e propri utili al dare spazio alla propria originalità: “Voi ridete di me perché sono diversa. Io vi guardo e rido perché siete tutti uguali” (modellato su quello di Jonathan Davis). Icona del mondo gothic-dark, ed emblema dell’anti-cool, Emily è solitaria e misteriosa, ha un umorismo stravagante, un mood cinico e turbato, e trascorre le sue giornate ascoltando musica rock, assemblando un acceleratore di particelle o disegnando graffiti.
Il divertimento per me è stato anche scoprire la banda (la “Posse“) di gatti neri con cui si accompagna: Miles, Sabbath, Mistery e NeeChee. A capo della banda e braccio destro di Emily c’è Mistery che ha una una stella bianca che le copre un occhio, un baffo riccioluto e una medaglietta attaccata al collare. Miles, invece è il gatto più veloce della città e ha un carattere battagliero testimoniato dalla cicatrice a X che ha su un occhio. NeeChee ha strisce bianche sulla punta non guarda mai nessuno dritto negli occhi (fa “coppia” con Miles). Sabbath è il più piccolo della Posse si caccia sempre nei guai e ha una piccola cicatrice sull’orecchio.
I primi libri di Emily sono state storie a fumetti che io purtroppo non possiedo. Poi seguirono sempre per Magazzini Salani “Il libro degli strambamenti” e “Felici incubi“. Infine i quattro i romanzi che ne raccontano le avventure. E cominciamo col dire che si tratta di libri al quadrato, visto che noi leggiamo le avventure che Emily ha annotato sul suo inseparabile diario dove ci sono anche disegni e scarabocchi dei suoi misteriosi progetti.
“Giorni perduti” è il primo volume della serie in cui Emily è stata colpita da amnesia e per questo tiene un diario che le serve per cercare di ricostruire la propria storia e recuperare la memoria. Segue “Stramba e più stramba” dove Emily è alle prese con la sua nemesi creata accidentalmente nel tentativo di clonarsi. Quindi “Tempi Oscuri” dove Emily per scoprire le proprie origini costruisce la una macchina del tempo e viaggia indietro fino al XVIII secolo”Assurdamente” in cui Emily si trova a far ricerche sulla “roccia nera” un liquido potentissimo che le antenate della dark-tredicenne hanno scoperto e utilizzato per scopi diversi e di cui abbiamo scoperto l’esistenza nel terzo volume delle sue avventure. Leggeri, divertenti e dalla grafica accattivante.
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