Ci sono autori che solo a sentirli nominare ti viene da sorridere. E’ così per John Niven che, lo scorso anno, è tornato in libreria con il suo ultimo libro Le Solite Sospette. L’ho letto insieme alle lettrici del gruppo di lettura che teniamo una volta al mese al CUB – Castello Ursino Bookshop. E di Niven avevo già letto A volte ritorno e Maschio Bianco Etero.
Ero molto curiosa di condividere questa lettura con il gruppo, perché Niven è assolutamente fuori dagli schemi e può sorprendere, non solo in positivo lo ammetto, pagina dopo pagina. Partiamo da una certezza: probabilmente non scriverà più nulla come A volte ritorno, ma questo mi è piaciuto molto più del secondo che non mi aveva convinto proprio per niente.
Niven stavolta si lancia su una categoria di protagonisti, quella degli anziani o comunque dei non più giovanissimi, che sta prendendo piede tra moltissimi scrittori. Il libro comincia da Susan, una donna che vive una vita apparentemente normale, fino a quando non rimane vedova scoprendo di avere un marito, maniaco del sesso, che l’ha lasciata sul lastrico. Insieme ad alcune amiche, Julie, Jill e Ethel, sceglierà di fare una rapina per poi rifugiarsi in Costa Azzurra. Queste quattro donne sono lo spaccato dell’universo femminile. Diciamocelo, quelle donnine che riempiono i libri che parlano di storie d’amore, che sono in carriera, che trombano dalla mattina alla sera (la parola trombano si può usare visto che sto scrivendo un post di Niven), non sono verosimili, invece delle donne che hanno vissuto una vita intera e che hanno accumulato un bagaglio di esperienze tale da sembrare delle enciclopedie ambulanti, sono del tutto credibili, anche se si vanno a cacciare in situazioni che hanno dell’assurdo, del grottesco.
Susan è una donna che vive per questo marito che l’aveva mollata, mentalmente, ancora prima di morire, Julie lavora come inserviente in un ospizio dove una vita passata tra un uomo e un altro, Ethel di anni ne ha quasi novanta e vive proprio in quell’ospizio di cui sopra, Jill ha vent’anni di meno e ha bisogno di risollevare le sorti della sua famiglia per aiutare il suo nipotino gravemente malato.
Le avventure che vivranno queste donne saranno incredibili. Vi ritroverete, ad un tratto, magari ad immaginarvele come delle vostre coetanee, solo con qualche risposta in più sui modi in cui va la vita. Ad avere la fortuna di incontrarle sarà Vanessa, una quindicenne che ad un tratto della sua vita si ritrova senza sapere che strada imboccare e che potrà fare tesoro dei consigli saggi di queste donne.
Come ho detto le assurdità ci sono, ma questo libro scorre benissimo, soprattutto se a leggerlo è una persona, come me, che ultimamente ha la crisi del lettore. Che poi non è nemmeno tutta colpa mia. I problemi sulla lettura sono due e li potremmo ribattezzare come “Le due N”. Uno si chiama Newton e uno si chiama Netflix. Chissà perché ogni volta che prendo in mano un libro scopro anche che c’è una serie che devo assolutamente guardare, oppure quel meraviglioso cucciolo di cane decide che è arrivato il momento di giocare… per entrambi.
(Le Solite Sospette/ John Niven / Einaudi/ pp 346/ € 18,50)
Mari