Sono fiera che mio marito Marzio sia diventato un fan di una manifestazione dove, la prima volta, l’ho portato io. Se n’è appassionato al punto da aver deciso di sponsorizzare gli appuntamenti letterario-culinari de Un autore per cena (su questo blog abbiamo parlato tante volte, di questa rassegna organizzata dal Four Points di Sheraton). Se potessi ci andrei anche io tutte le volte che se ne presenta l’occasione (una volta al mese), ma la vita da mamma – fra febbri e nasi che smoccolano – me lo impedisce praticamente sempre e, nel caso di questo ultimo appuntamento ci si sono messi di mezzo anche gli scrutini in notturna. Ospite era Roberto Alajmo con il suo Carne mia.
Il libro, con cui il giornalista, scrittore e direttore del Teatro Biondo di Palermo è tornato al romanzo è ambientato tra Palermo e la Spagna. Il racconto comincia dalla fine, con due ragazzini che camminano ai margini di una strada nel sud della Spagna. Quello che è successo prima, invece, accade negli anni Novanta, nel quartiere popolare di Borgo Vecchio a Palermo: quasi un paesino a sé stante, ai margini più prestigiosi della città. Qui vive la famiglia Montana che vive degli incassi della bancarella abusiva di prodotti ortofrutticoli del padre… Almeno finché una notte Calogero Montana non rientra più in casa e saranno la moglie (Mela) e i figli (Enzo, il grande, e Franco, il piccolo) a dover portare avanti l’attività. Solo che, mentre il piccolo si comporta da adulto e per aiutare la madre si getta nel mestiere divenendo un gran lavoratore… Il grande di voglia ne ha ben poca e la situazione peggiora quando si innamora di una ragazza ancora più scapestrata di lui. E la situazione peggiora ulteriormente con l’arrivo di un figlio. A Franco, tutto questo non piace: il fratello maggiore è violento ed estorce denaro alla madre… Un giorno tutto questo diventa improvvisamente troppo e Franco si trasforma in Caino uccidendo il fratello e la sua compagna per poi decidere di adottarne il figlio.
E’ qui che la famiglia si trasferisce in Spagna, dove Franco si sposerà e avrà un figlio e dove Calò e Kevin cresceranno insieme come fratelli fino alla drammatica scoperta, causata da un fattore imprevedibile.
Una storia, ha raccontato l’autore, germinata da una vicenda letta sul giornale… avvenuta più di 20 anni fa ma venuta a galla di recente. E Alajmo ha davvero gusto e talento come cacciatore di storie. Leggetelo… Peccato solo che non possiate mangiare le pietanze che questa lettura ha ispirato nella mente dello chef Saverio Piazza… Un menu che ovviamente prevedeva anche della carne, ma non soltanto. Mio marito me ne ha raccontate meraviglie. Io ho rosicato un po’. Speriamo di poter andare al prossimo appuntamento.
Carla
(Carne mia di Roberto Alajmo, Sellerio, pag. 209, euro 16)