E siamo arrivati a questo primo lunedì di luglio con almeno due certezze che mi riguardano:
1) con questa lettura ho concluso la saga di Veronica Roth
2) con questa lettura ho messo un punto (e virgola) alla mia carriera di lettrice di saghe del genere youngadult.
Veniamo al primo punto.
In questo terzo libro ( che viene dopo Divergent ed Insurgent) la Roth affida la narrazione ad entrambi i suoi protagonisti principali: Tris e Tobias. Capitolo dopo capitolo, alternandosi o quasi, quelli che ci vengono proposti sono i due punti di vista dei giovani innamorati che, insieme ad un gruppo di amici, sono stati costretti a lasciare Chicago dopo un’insurrezione che ha messo le carte in tavola. I due, insieme a Christina, Cara, Uriah, Caleb, Peter e ad altri che abbandonano il posto dove sono cresciuti, scoprono che la città alla quale sono appartenuti, ma soprattutto il sistema delle fazioni, sono il frutto di un esperimento.
Una volta fuori dalla città credono di potere ricostruirsi una nuova vita, lasciandosi indietro le bugie, le violenze e gli scontri che hanno conosciuto fino ad adesso. Non sarà così, perché la società con la quale si interfacciano adesso li porterà a riflettere sulla loro appartenenza a Chicago e a quelle fazioni che, anche se non potranno più esistere, vanno in qualche modo salvaguardate, almeno per quello che concerne gli individui che le compongono.
Come vi dicevo qualche riga fa ci sono i due punti di vista, quello di Tris e quello di Tobias, ma entrambi i personaggi in questo terzo capitolo della saga appaiono molto più maturi rispetto a quando li avevamo lasciati in Insurgent. Mentre Quattro finalmente svela tutta la sua umanità, Tris non è più un’adolescente, ma una guerriera che non esita a sacrificare se stessa per il bene degli altri. Entrambi sono capaci di superare una grossissima crisi che li riguarda.
In questo libro, la Roth, inoltre, facendo muovere i suoi personaggi analizza degli stati d’animo che sono propri delle generazioni moderne. Dalla ricerca di un’identità personale alla necessità di sviluppare un forte sentimento di appartenenza ad un gruppo che possa essere quasi un punto di riferimento, fino all’impossibilità di distaccarsi da quelle etichette, quasi fossero dei marchi segnati a fuoco, che vengono “affibbiate” da terzi tanto da condizionare tutta la vita di una persona.
Se avete letto i due libri precedenti dovete mettere, anche voi, la parola fine a questa storia, sarà un po’ più difficile di quello che credete, perché l’autrice per concludere la sua storia non ha esitato a sacrificare alcuni dei personaggi che avrete imparato ad amare.
(Allegiant/ Veronica Roth/ DeAgostini/ pp 444/ € 14,90)
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