Continuando a lasciarmi trasportare dalle note (per me) nostalgiche intonate dalla consegna del Premio Andersen, oggi ho deciso di presentarvi Annalisa Strada, che ha appena ricevuto il riconoscimento Miglior Romanzo sopra i 15 anni con Una sottile linea rosa.
La prima volta che ho incontrato Annalisa, mi sentivo molto tesa. Il libro da lei scritto e che avevo inserito nel cartellone di appuntamenti del nostro Festival dedicato alla letteratura per ragazzi (all’epoca si chiamava ancora “Incontriamoci”) aveva una struttura e un’idea di base interessantissime, per non dire geniali.
Il libro – oggi purtroppo fuori catalogo – si intitolava Il condominio (edito da Hablò) e raccontava di uno stabile tutto particolare abitato da: i Goethe, i Gonzalez, i Casazza, i Mcintosh, i Sahid, gli Smith… Di fatto uno spaccato del mondo tutto stipato all’interno degli appartamenti che compongono il condominio stesso. Una grande metafora che mira a spiegare anche ai più piccoli il conflitto iracheno… E infatti anche nel condominio, a causa del problema che apre il romanzo (diciamo sinteticamente la “mancanza” dell’acqua) si scatena una vera e propria guerra tra i condomini fatta di dispetti senza esclusione di colpi e trovate esilaranti che meriterebbero di essere descritte nel dettaglio, ma non lo farò (la nostra biblioteca ne conserva una copia e quindi presumo anche molte altre).
Dicevo, mentre attendevo che Annalisa arrivasse in libreria mi sentivo piuttosto ansiosa. Non ci conoscevamo, a parte qualche breve chiacchiera al telefono per fissare aerei e albergo per la sua permanenza a Catania… E l’argomento del romanzo mi dipingeva l’autrice come una persona estremamente impegnata (a tutti i livelli). Quindi mi aspettavo che i toni della conversazione potessero farsi seri (magari troppo seri). Ma tant’è che – dopo avermi stupita con il libro – Annalisa Strada è riuscita a ristupirmi con la sua presenza divertente, brillante, esilarante. E la nostra prima cena insieme è stata un vero spasso! Probabilmente, avrei potuto capire da sola che l’ironia sottile con cui Annalisa ha scritto il dipanarsi della storia (e con cui – in generale – infarcisce i suoi racconti) non poteva che appartenere a una donna che rasenta il genio (mi pare chiaro) e che – forse proprio per questo – è capace di prendersi in giro, con grande semplicità. Se fosse esistito facebook, forse – leggendo i suoi post, rigorosamente firmati “Sciura Strada” – mi sarei risparmiata tante ansie… Ma va bene anche così. Perché Annalisa è stata e continua a essere, giorno dopo giorno, una scoperta meravigliosa (sia in termini editoriali, sia in termini umani e personali).
Ora non vorrei che voi pensaste che Annalisa è una scrittrice esclusivamente-eccessivamente impegnata. La “Sciura Strada” è autrice anche di tanti titoli divertenti come per esempio Enrica, la formica senza sedere o il suo seguito Ribelli al formicaio! (edizioni Ape junior) che insegnano l’arte del saper pensare fuori dal coro, o La Bella Addormentata è un tipo sveglio (Piemme)… E tanti altri ancora. C’è una collana intera che porta la sua firma dedicata ai sentimenti (e ai bambini più piccoli) edita da San Paolo, ci sono testi che giocano con la scienza come Fino all’ultima mosca! Laboratori scientifici (sempre per San Paolo)… E poi ancora, libri che affrontano con i bambini temi specifici (come per esempio, l’arrivo di un fratellino/sorellina…).
Forse non tutti sanno che, Annalisa in realtà ha una doppia vita. E’ insegnante in una scuola media (ops, oggi si deve dire scuola secondaria di primo grado) ed è – ci pare chiaro – scrittrice (in alcune occasioni anche insieme al marito Gianluigi Spini… E spero di recensire al più presto anche il loro ultimo libro a quattro mani: Il ragazzo di Stazzema). Inoltre, prima di cominciare a firmare le sue storie, ha lavorato nel back office delle case editrici, cosa che – dice – le ha insegnato a scrivere in maniera semplice, ma curando il linguaggio.
Negli anni Annalisa ed io siamo diventate amiche. E anche se abitiamo lontane, la sento parecchio vicina. Quando ho scoperto che l'(attualmente) ultimo libro della “Sciura strada” era stato insignito del prestigioso riconoscimento Premio Andersen, Miglior Romanzo sopra i 15 anni… Sono stata felice come se lo avessi vinto io.
Peccato allora che io non abbia ancora letto Una sottile linea rosa (Giunti)… Sono pessima davvero… Perché non vedo l’ora di raggiungere una libreria, comprarlo e farlo mio prima ancora di recensirlo (e in attesa di ricevere una dedica personalizzata della Sciura).
Eccovi la motivazione del premio: «Per una storia che, con competenza e profonda sensibilità e delicatezza, affronta il tema delle scelte e degli affetti, soffermandosi coraggiosamente sulle dinamiche emotive intorno a una maternità inattesa. Per la capacità di riportare sulla pagina un linguaggio adolescente, senza forzature».