Siamo sempre alla ricerca di Matti da leggere. E’ una nostra fissazione (di quelle buone però). Così capita che quando si incontra un amico che ti dice che legge un sacco allora poi devi convincerlo che di uno dei tanti libri che divora è bene che parli da queste parti. Con Simone Spitalieri è stato così. Ci ha messo un po’ a farci contente, ma l’ “insistenza” (buona anche quella) ci ha premiate con il racconto di un libro e con la promessa di tornare presto da queste parti. Uomo avvisato…
Quante volte abbiamo sentito e, ammettiamolo, abbiamo usato la metafora del cassetto pieno di sogni ancora da trasformare in realtà? Tante. Forse troppe. Frase abusata si direbbe. Ma se in quel cassetto al posto dei sogni trovaste il vostro Angelo Custode pronto a rispondere alle vostre domande, ai tanti dubbi? E se poi assieme a calzini anarco-fedigrafi trovaste la più bella promessa che un essere vivente possa mai pronunciare? Avrò cura di te.
Giò, che in verità si chiama Gioconda, ha trentacinque anni, una vita complicata alle spalle, un matrimonio finito col solo uomo che abbia mai amato: Leonardo. Smarrita dopo l’ abbandono del marito, per forza di cose si trova a dover tornare a vivere nella casa dei nonni morti da pochissimo. Quegli stessi nonni che per Giò hanno rappresentato da sempre il più fulgido esempio di amore eterno. La notte di San Valentino Giò trova in un cassetto una lettera che sua nonna aveva scritto all’angelo custode Filemone per ringraziarlo. Giò ci pensa e decide di scrivere anche lei all’angelo, che incredibilmente le risponde.
Ha inizio così uno scambio epistolare magico e intenso che commuove e diverte allo stesso tempo e che porterà i due protagonisti, nati dalla geniale collaborazione tra Chiara Gamberale e Massimo Gramellini, attraverso l’ amore, le angosce, le paure e i rimorsi di lei passando dalle risposte rassicuranti di lui che nascosto la osserva e la aiuta ad affrontare una nuova vita.
Filemone guida Giò a riconoscere se stessa. Quell’ Io lontano dal narcisismo, dalla presunzione e dall’ egoismo. “Ti amo” significa “mi amo a stare con te”. Non è egoismo. Gli egoisti non si amano affatto. Solo chi si vuole bene è capace di volerne al prossimo.
Giò è un insegnante come il suo ex marito. Entrambi provano ad insegnare ai propri studenti non solo storia, italiano, matematica e fisica, ma provano ad insegnare il rispetto, l’amore per l’ambiente in cui vivono e soprattutto il rispetto verso gli altri. Proprio quello che entrambi non hanno ancora appreso.
Giò ha tradito Leonardo quattro volte con il padre di un alunno. Leonardo ha liquidato Giò con una email in cui le riversa tutto lo sdegno per aver tradito la sua fiducia. Fiducia che egli ritiene anche più importante dell’amore stesso.
Un tocco geniale al romanzo arriva dalla scrittura a quattro mani. Avendo Massimo Gramellini “interpretato” Filemone e Chiara Gamberale “impersonato” Giò si ha, dentro le pagine di questo seducente romanzo, una riuscita dualità dei personaggi che rende ancora più evidente la spietatezza e la dolcezza dell’amore e i molti modi con cui è possibile affrontare l’ignoto.
Il finale è di certo sorprendente e la sorpresa sta nel fatto che quanto accadrà sembrerà scompaginare tutto, ma sarà invece quello che ridarà senso al tutto.
(Avrò Cura di Te/ Chiara Gamberale e Massimo Gramellini/ pp 192/ Longanesi/ 16,00 €)
Simone Spitalieri