Con buone probabilità ricorderete tutti i “Flip books”. Io li adoravo. E mi piaceva tantissimo ritagliare l’interno del Corriere dei Piccoli per realizzare i miei (e come bisognava stare attenti con forbici e punto metallico, per non rovinare tutto l’effetto finale).
Ottimo; ad ogni modo, a beneficio di chi – magari – non li conosce (anche se ce ne sono davvero tanti ancora in circolazione, soprattutto con barzellette senza parole, potrebbe trattarsi di un problema generazionale), i flip book sono quei libricini che si costruiscono su una serie di illustrazioni che dalla prima all’ultima pagina variano leggermente, in modo che sfogliando rapidamente il libretto, le immagini si animino come in un piccolo cartone. Di fatto, quindi, i flip book possono essere definiti come la forma primitiva dell’animazione, la prima intuizione dello stop motion… Soprattutto se si considera che il primo flip book fece la sua apparizione nel settembre del 1868, sotto il nome di “kineograph”… Ma se volete scoprire di più sulla questione vi rimandiamo a wikipedia, anche perché oggi non parliamo di Flip book, ma di Flip back book.
Non saprei dire se il mio iniziale errore di interpretazione sia stato dettato dalla nota nostalgica con cui ho aperto questo post. Certo è che, quando sul sito di Mondadori ho letto flip back, pensando a tutt’altro ho cliccato e ho fatto una scoperta carina che potrebbe interessare una fetta di lettori (magari quelli che non vogliono convertirsi all’e-book e che però lamentano il peso della carta in borsa, in tasca, nello zainetto, un po’ come me fino a qualche mese fa 🙂 ).
I Flip back che Mondadori propone, sono infatti un nuovo tipo di libro: oggetti piccoli e preziosi che stanno nel palmo di una mano e si leggono in verticale. Simili per dimensione a uno smartphone, sono realizzati in carta pregiata e sottilissima, perfetti per tenerli in tasca, in borsa e poter leggere ovunque. “Tradizione e qualità uniti a una sensibilità squisitamente contemporanea”. Così si esprime Mondadori quando descrive il brevetto che sta dietro FlipBack (la carta sottilissima è assemblata e rilegata con un sistema) registrato da un editore olandese specializzato in Bibbie. Mondadori li dipinge così: rivoluzionari nella forma (si legge in verticale e si sfoglia con una sola mano, dal basso verso l’alto); compatti nel formato (occupa solo 1/6 dello spazio di un’edizione tradizionale); completi nei contenuti (e ci mancherebbe! Ovviamente i libri sono in versione integrale).
La novità è freschissima: giovedì scorso (8 maggio) sono stati rilasciati i primi 10 titoli che Mondadori inscrive nella secolare tradizione innovatrice della casa editrice stessa. Anche perché in tempi di smaterializzazione del libro “si tratta – scrivono – di libri eccezionali sotto il profilo industriale, realizzati con una cura e una qualità quasi desuete nell’attuale panorama produttivo: la carta, la tipografia, la confezione cucita, l’impaginazione. Abbiamo voluto riportare la carta al centro dell’esperienza di lettura”. Percezioni di “autentico piacere per chi ama i libri”, garantiscono.
Qui trovate anche i titoli già disponibili. E se il sistema vi è piaciuto e volete leggere in lingua originale potete anche andare qua dove troverete un po’ di titoli in lingua originale in questo nuovo formato.
Voi che ne pensate? Perché noi, nonostante ormai sappiate che una Matta è più lettrice digitale dell’altra (sebbene questa si sia attrezzata), pensiamo che possa essere sì una buona idea… Ma che -forse – sia un po’ tardiva…