Non si tratta di uno di quei libri al quadrato di cui questa Matta ha fatto una malattia… Come sapete a noi Matte da Leggere piace parecchio andare in giro sul web a cercare notizie di libri e lettori. Roba curiosa che ci permette di capire le tendenze, ma anche di scoprire le stranezze del mondo dei libri, dei lettori e della lettura. Qualche giorno ma, mi sono imbattuta in una classifica divertente: la top ten dei libri che molti fingono di aver letto. Alzi la mano chi non l’ha mai fatto… Io a scuola, un sacco di volte (per esempio, con Il taglio del bosco di Carlo Cassola, La Noia e Gli Indifferenti di Alberto Moravia, che ho letto solo molti anni dopo… Una volta arrivata all’Università).
La classifica è il risultato di una recente ricerca che ha rivelato quanto sia comune (più del 60%) la pratica di sostenere di aver apprezzato un libro, pur non avendolo mai sfogliato. Apparsa sul magazine The Atlantic Wire (e poi sul The Guardian)… Al di là del dato choc è curioso il fatto che – secondo i dati rilevato – pare che tutti mentano sulla lettura degli stessi titoli, identificabili nei grandi classici della letteratura internazionale.
La classifica la trovate nel dettaglio poco più sotto, ma la notizia che ci ha fatto sorridere di più sono le motivazioni psicologiche sottese a queste menzogne. Si mente, innanzitutto, per apparire più colti. L’indagine più recente (realizzata per promuovere la sesta stagione del telefilm “The big bang theory“) spiega infatti che lo «stratagemma più popolare per sembrare più intellettuali è quello di fingere di aver letto romanzi classici. Il modo più comune per riuscire a parlare di libri non letti è quello di consultare riassunti online, oppure di affidarsi agli adattamenti televisivi». Un’altra teoria sulla menzogna è quella che vuole che si menta, perché gli altri lo fanno. Addirittura, Shalom Auslander (autore di Hope: a tragedy) in un suo articolo sul Telegraph sostiene che esistano libri che nessuno ha mai letto e di cui tutti parlano (forse neanche gli autori stessi). Lo scenario dipinto da Shalom Auslander è certamente spinto all’estremo, ma è anche una fotografia provocatoria dello stato attuale delle cose.
Diversa, invece, la teoria di Elizabeth Menkel (autrice di un blog per il New York Times) che sostiene che mentire sulla lettura dei grandi libri faccia parte di una sorta di sfida con se stessi. Dinanzi a libri di un certo calibro, infatti, ci si sentirebbe obbligati a completarne la lettura, mentre i testi più frivoli possono essere abbandonati a metà.
Ma veniamo alla classifica, fornita dal The Guardian, che vi chiediamo di spuntare insieme a noi:
1) 1984 – George Orwell (C + M)
2) Guerra e Pace – Leo Tolstoy (C + M)
3) Grandi speranze – Charles Dickens
4) Il giovane Holden – J.D Salinger (C)
5) Passaggio in India – EM Forster
6) Il signore degli anelli – JRR Tolkien (C + M, ma quest’ultima confessa solo il primo tomo e mezzo)
7) Il buio oltre la siepe – Harper Lee (C)
8) Delitto e castigo – Fyodor Dostoevsky (C + M)
9) Orgoglio e pregiudizio – Jane Austen (C +M)
10) Jane Eyre – Charlotte Bronte (C + M)
E siccome, la pratica è particolarmente diffusa, c’è chi ha deciso di farne un’arte. Chi ha deciso (pensate un po’!) di scrivere un libro sull’argomento…
Il Libro si intitola E’ facile fingere di aver letto un libro. Se sai come farlo e l’autrice Sandra Bardotti parte proprio dal presupposto che tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati a fingere di conoscere libri o autori solo intravisti e annusati da lontano. «Del resto – sostiene l’autrice – c’è davvero bisogno di leggere “Anna Karenina” per citare il famoso treno, o la “Ricerca” di Proust per una conversazione brillante davanti a una madeleline? E ne vale poi davvero la pena di inerpicarsi tra le migliaia di pagine scritte da David Foster Wallace? Per ogni libro selezionato – scelti tra classici, moderni e contemporanei – sono fornite informazioni essenziali sui temi trattati e sullo stile. Una breve sinossi e aneddoti da sfoggiare con sicurezza. E per tutti un QR code che rimanda a una scheda più approfondita sul sito WUZ.it. Fingere di aver letto un libro è un’arte che richiede una certa perizia, ma attenzione: la lettura di questo volume non potrà certo restituirvi la profondità e la bellezza dei testi scelti. Se è un vero delitto non aver mai aperto “I Promessi sposi”, ora comunque possiamo farlo con stile…» Ma qui, noi Matte da leggere mutuaiamo dalla quarta di copertina… Perché questo libro non lo abbiamo letto 🙂
Un ultima curiosità? Più si dice di aver apprezzato un titolo… Maggiore è la certezza che non sia stato letto.
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