Del libro Il mercante di libri maledetti di Marcello Simoni, vi avevamo parlato già qualche mese fa, poi ad un certo punto, entrambe le Matte, ci siamo ritrovate con lo stesso libro sul comodino, La biblioteca perduta dell’alchimista (edizioni Newton&Compton), quello di cui vi parliamo oggi, che altro non è che il seguito del primo libro di Simoni.
“Chi ne parla?” ci siamo chieste una sera? Poi lo stecchino più lungo l’ho pescato io (Mariangela) semplicemente perché, in questa lettura, sono andata più veloce. Non so se Carla lo abbia poi finito e non so quale è il suo pensiero, io posso dirvi il mio e quello che è venuto fuori quando ho chiuso il libro è che il vincitore del 60° Premio Bancarella, non ha fatto il bis al cento per cento. Il libro è certamente un buon libro, ma non all’altezza del primo, dove i protagonisti sembrano quasi personaggi nuovi, rispetto a quelli che erano stati descritti nel primo capitolo della “saga”.
La biblioteca perduta dell’alchimista è ambientato nella primavera del 1227 quando Bianca di Castiglia, la regina, scompare misteriosamente. Solo Ignazio da Toledo viene considerato degno della missione di salvataggio, perché dietro questo rapimento sembrano nascondersi troppe domande che fanno pensare che ci siano coinvolte forze superiori a quelle umane. A Cordoba comincia un vero e proprio viaggio, volto non solo a cercare la Regina, ma anche un libro misterioso, il Turba philosophorum che potrebbe essere la chiave di tutto e che, secondo i racconti, sarebbe stato scritto addirittura da un discepolo di Pitagora. Anche in questo capitolo delle sue avventure, Ignazio si trova insieme al figlio, Uberto, e all’amico fidato, ma ognuno di loro sembra percorre strade, sia fisiche che personali, completamente diverse. Il viaggio complessivo porterà sulla strada di Ignazio diversi personaggi, fino ad arrivare al castello di Airagne, un luogo labirintico, costruito dal suo signore, il Conte di Nigredo, un luogo dove l’umanità sembra non regnare più da nessuna parte.
Si tratta dunque, ancora una volta, di un giallo ambientato nel periodo medievale, quello in cui tutto è avvolto dal mistero. Una nota da fare: in questo libro risulta fondamentale la figura delle donne, che si tratti di Bianca di Castiglia, la regina, di Moira, la donna di Uberto, o della Badessa che, fin da subito sembra sapere più di quanto dice di sapere, le donne hanno un ruolo chiave.
(La biblioteca perduta dell’alchimista/Marcello Simoni/Newton&Compton/ euro 9,90/ pp. 329)
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