Dopo una pausa, un po’ più che estiva, torna l’appuntamento con il martedì dei Matti per le Matte da Leggere. E l’appuntamento torna con una nostra vecchia conoscenza, Sara Figura, che ci farà compagnia per un po’ di tempo. Adesso non resta che immergerci nella lettura!
Il 15 dicembre arriva nelle sale italiane il film di Tim Burton “La casa dei ragazzi speciali”, ispirato al libro “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” di Ransom Riggs: non potevo non leggerlo prima di andare al cinema.
Mi sono immediatamente affezionata a Jacob, un ragazzino che fin dalla tenera età si sente raccontare da nonno Abraham storie di mostri terrificanti e bambini dotati di poteri magici come fluttuare nell’aria, creare il fuoco con le mani, avere una bocca nella nuca. Non le solite storie per bambini insomma.
Inizialmente mi sono chiesta davvero se il nonno fosse pazzo o semplicemente avesse una fervida immaginazione e volesse solo intrattenere il ragazzino. Il dubbio è stato alimentato dalla scoperta che l’uomo era sopravvissuto allo sterminio degli ebrei e quindi lo ritenevo rimasto fortemente traumatizzato da quell’esperienza che lo fece testimone dell’uccisione della sua famiglia, lasciandomi pensare che i suoi mostri fossero la trasfigurazione della ferocia nazista. Il nonno però mostra a Jacob delle foto che testimoniano e suggeriscono l’esistenza di quei bambini speciali e l’autore le mostra al lettore. All’interno del libro infatti si possono sfogliare quelle che sono delle foto originali – perfettamente ritoccate – dell’epoca, che Ramson Riggs si è procurato da una decina di collezionisti.
Il nonno non racconta i dettagli del suo passato al nipote e quando improvvisamente muore tra le braccia di Jacob, l’adolescente resta profondamente scosso da quell’esperienza. Il suo sonno è disturbato da frequenti incubi – e ci credo! – in cui visualizza quei mostri di cui gli parlava il nonno, non riesce a liberarsene nonostante gli incontri con uno psicologo. Un giorno però trova una scatola di nonno Abe contenente effetti personali custoditi gelosamente e lì scova qualche indizio per poter andare alla scoperta del suo misterioso passato.
E proprio in questo momento, anche in me, è nata la voglia di partire insieme a Jacob, attraversare l’oceano, giungere su quell’isola sconosciuta ai più e scoprire quale segreto avesse nascosto Abraham per tutta la vita. Gli abitanti del luogo non sembrano però essere così disponibili a parlare dell’orfanotrofio in cui si erano rifugiati il nonno e gli altri orfani scampati all’orrore della guerra. Ma di quel luogo non resta altro che una struttura diroccata, tetra e abbandonata da decenni.
Ecco la delusione, sia mia che di Jacob. Ma ovviamente io lo so: è ancora tutto da scoprire. E in un baleno mi sono ritrovata in un mondo fantastico, dominato dalla magia, riuscendolo ad immaginare anche nel minimo dettaglio, grazie alle descrizioni minuziose fornite dall’autore, dimostratosi capace di condensare vari generi all’interno di un unico libro senza risultare mai banale. Avventura, magia, horror, elementi storici, viaggi temporali, tutto questo si fonde perfettamente per lasciare il lettore sulle spine finché non viene svelato il mistero.
“Purtroppo” il libro si fa leggere molto velocemente e in un baleno sono giunta alla fine, ma sul mio scaffale c’è già “Hollow City. Il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine”, il secondo libro della trilogia.
(La casa per bambini speciali di Miss Peregrine/ Ramson Riggs/ Rizzoli/pp. 382/ 10,00 €)