Il titolo è evocativo. “La donna di fiori. Éros, botanica, alchimia” è un libro senza precedenti.
Attraverso una vasta selezione di testi letterari, medici, scientifici, alchemici, filosofici e teologici, infatti, il libro indaga sul mistero delle metafore botaniche, floreali e frutticole con cui è stato descritto il corpo femminile nelle tradizioni classica e cristiana da una parte, giudaico e islamica dall’altra. Una discriminante imprescindibile perché diverse sono le vicende culturali delle società occidentali, dove il corpo femminile è un fiore-forma, e le società mediorientali, dove invece è esaltato un accostamento non formale ma odorifero, fiore-aroma.
Giuseppe Testa, editorialista e inviato speciale del quotidiano “La Sicilia” si domanda se il contatto avvenuto fra le due culture nel Basso Medio Evo non abbia dato luogo a delle compenetrazioni di significato e se la metafora “aromatica” mediorientale dunque non si insinui di soppiatto, magari nascondendosi, in testi dove non ci si aspetterebbe di trovarla.
La disamina di Giuseppe Testa si rivolge soprattutto ad esporre gli esiti metaforici dei profumi venerei, ma apre una strada sicuramente nuova per leggere le opere letterarie. Testa ci guida anche alla scoperta dei luoghi comuni e delle false opinioni che hanno alimentato (e avvalorato) nel corso dei secoli la presenza di questo genere di metafore. E lo fa offrendoci una bibliografia di riferimento: a partire dal Libro delle impurità femminili, scritto verso il 1000 da al-Kulayni, silloge degli odori delle donne, per arrivare a Fliess, contemporaneo di Freud… passando per i Maestri del pensiero illuminista. La sua riflessione, inoltre, analizza le ragioni d’uso di questa figura retorica (la metafora, appunto, dovuta ai tabù e quindi al non poter neanche nominare gli umori femminili).
Sarà il fatto che ieri ho partecipato a un incontro sull’interdisciplinarietà dei saperi, ma credo sia indiscutibile che il libro ti Giuseppe Testa – non solo per la novità del tema, e neanche soltanto grazie all’approccio innovativo – si impone d’ora in poi come un testo fondamentale anche per la ricchezza di informazioni provenienti dagli ambiti scientifici più disparati: una rilettura illuminante della storia della rappresentazione letteraria del corpo femminile da parte della cultura (e non solo Occidentale).
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(“La donna di Fiori” di Giuseppe Testa, Edizioni Sellerio, pagg. 176, euro 16)