La ragazza con la gonna in fiamme è il libro d’esordio di Aimee Bender di cui vi abbiamo parlato raccontandovi del bestseller L’inconfondibile tristezza della torta al limone. Il titolo del volume è quello dell’ultimo dei sedici racconti che compone una raccolta che ha come temi al centro l’amore, l’amicizia, il tradimento, il desiderio sessuale, le dinamiche familiari.
Il volume è diviso in tre sezioni e si apre con il racconto de La donna che ricordava. Qui la protagonista racconta della regressione del proprio uomo triste per lo stato del mondo che piuttosto velocemente (anche rispetto alla cronologia approssimativa dell’evoluzione umana che richiede al proprio vecchio professore di biologia) diventa prima uno scimmione, poi una tartaruga marina, quindi una salamandra. E già in questo primo racconto troviamo gli ingredienti comuni a tutti i racconti della raccolta: persone comuni alle quali accadono cose sconcertanti, in una visione della realtà che stranisce il lettore e lo lascia perplesso davanti alla narrazione. Sono racconti infiammati dal realismo magico, che corrono sul filo sottile che segna il confine fra questo e la fantascienza, l’irrealtà. E la sensazione che si vive è simile a quella che pervade il lettore quando si immerge ne La metamorfosi di Franz Kafka, quando si legge di Gregor Samsa che incomprensibilmente si sveglia scarafaggio gigante.
Ambientazioni quotidiane, scenari familiari… Ma è in queste cornici ordinarie che Aimee Bender inserisce dettagli ed eventi assurdi e irrazionali. Proprio come nel racconto Cos’hai lasciato in trincea nel quale un uomo torna dalla guerra salvo, ma senza le labbra; o in Marzapane in cui un uomo si sveglia con un buco nella pancia grande come un pallone da calcio che lo trapassa da una parte all’altra e sua moglie partorisce la propria madre.
E poi c’è spazio per un #libroalquadrato (anche se non si parla di libri ma di persone che se ne occupano e di spazi che li ospitano). In Si prega di fare silenzio si racconta, infatti, di una bibliotecaria e di una biblioteca. Lei è un po’ il cliché della bibliotecaria, capelli raccolti all’indietro e occhiali sul naso, ma è bella-bellissima. E lei deve fare i conti con la morte del padre che le è appena stata comunicata e che non sa gestire, e spera di schiacciare il dolore e il senso di colpa con il sesso. 8 uomini, 8 nel tempo di una mattinata e nello spazio dell’ufficio dalle pareti bigie sul retro del bancone, controllando di tanto in tanto che nessuno abbia bisogno di lei, mentre si consuma e si annulla in questo sesso senza amore e senza senso ma che alla fine fa ricomparire una bocca sul viso di una fata che non aveva più il sorriso da chissà quanto tempo.
Carla
(La ragazza con la gonna in fiamme di Aimee Bender, Minimum Fax, pag.172, euro 14)