Lo avevamo anticipato con una fotogallery sulla nostra pagina facebook, ma oggi sentiamo il bisogno di raccontarvi meglio cosa sta succedendo.
Qualche giorno fa, noi Matte abbiamo deciso di inviare una lettera ad alcuni editori italiani, per chiedere di supportarci nel nostro lavoro di promozione della lettura. Non ci aspettavamo che questa lettera potesse ricevere così tante risposte, ma tant’è. Dopo i primi giorni di silenzio (ma assolutamente giustificati, visto che era in corso il Salone del libro di Torino), nella nostra casella di posta elettronica hanno cominciato ad arrivare risposte e proposte, una più interessante dell’altra. Sono stati in tanti a rispondere e ogni giorno – ancora adesso – ci arriva qualche risposta. C’è chi ha deciso di inviarci e-book, chi ha deciso di proporci progetti collaterali e chi ci ha inviato tanti libri di carta che le Matte si sono equamente divise, giocandoseli a pari e dispari 🙂 (noi Matte siamo così: democratiche).
Il primo in assoluto a rispondere alla nostra mail, ad ogni modo è stato Carlo Frilli, dei Fratelli Frilli Editori. Il loro pacco è arrivato nei nostri uffici lo scorso finesettimana, in un piego che profumava di buona carta. Abbiamo spacchettato il plico con sacra furia e curiosità… E davanti a noi sono comparsi: Toccalossi cerca casa di Roberto Centazzo, Il dolore del fango di Daniele Grillo e Valeria Valentini, Il conto da pagare di Maria Teresa Valle e Il faro delle lacrime di Lorenzo Beccati (che si è aggiudicata C, che aveva scelto “pari”); e poi ancora L’ultima esecuzione di Roberto Gandus, Il silenzio della bassa di Massimo Fagnoni, Fitte nebbie di Alessandro Reali e Operazione rischiatutto di Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone (che si è aggiudicata M, che – ci pare ovvio – aveva scelto “dispari”).
Adesso le Matte da Leggere hanno tanto da lavorare, ma sono così felici che non vedono l’ora di finire le “letture in corso” per passare a questi libri nuovi nuovi che hanno ricevuto in regalo.
I Fratelli Frilli Editori, noi Matte, li avevamo conosciuti in occasione della presentazione de Il gioco delle sette pietre di Alberto Minnella e, sarà stata la presentazione oppure la nostra lettera così convincente, ma Carlo Frilli ha deciso di sposare la nostra causa 🙂 E dunque questo post, in attesa di continuare a scoprire la loro produzione editoriale è dedicato tutto a loro (ma faremo lo stesso, in ordine di apparizione, con tutti gli editori che hanno accolto la nostra richiesta) perché vogliamo presentarveli. La casa editrice Fratelli Frilli, ci piace tanto: bella carta, buon profumo, bei titoli e bella veste grafica che permette di individuare subito il genere di cui stiamo parlando. I fratelli Frilli, infatti, sono specializzati in libri gialli… O meglio – come dicono loro stessi – in brividi noir e in brividi thriller. Un progetto ambizioso quello di Marco (fondatore della casa editrice) di Carlo (il nostro primo sponsor) e di Lilla (la loro mascotte): «Quando mi chiedono chi siamo, chi è la Frilli, alle volte sono tentato di rispondere: dei pazzi scriteriati che nel 2000 hanno deciso di fare editoria in una città come Genova, che da troppi decenni rappresenta la periferia più estrema del mondo editoriale italiano essendo l’unica a non avere un editore di riferimento».
La vocazione noir della casa editrice non emerge subito, anzi. La Frilli diventa nota per un libro-documento che ha raccontato a tempo di record i dolorosi fatti del G8, una presa (quasi)diretta degli eventi… E il loro libro Le quattro giornate di Genova resta in testa alle classifiche dei libri più venduti in Italia per diverse settimane.
Ma non è solo questa capacità di stare sul campo che ci piace… Ci piace anche l’incessante ricerca di nuovi autori che la Casa editrice porta avanti sin dall’inizio, ci piace il coraggio con cui affrontano il mondo dei blog e dei blogger: altro che “genovesi braccine corte” e altro che “imbeccate”! La nostra lettera recitava «Siamo oneste e quando consigliamo una cosa lo facciamo perché ci è piaciuta davvero» e loro ci hanno risposto «Siamo pronti a tutto. Ai lettori, giudicare i risultati!»