L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrick Backman si è aggiudicato il titolo del romanzo più bello del 2014. Almeno per i miei occhi, almeno per la mia mente. Questo romanzo è arrivato fra le mani delle Matte da Leggere a seguito di una mail con l’ufficio stampa di Mondadori che lo ha editato. Mondadori ci ha inviato due e-book (perché noi Matte siamo due). Poi io ho fatto un sacco di pasticci (perché non avevo capito come si dovessero scaricare i file e – soprattutto – non avevo capito che non avrei potuto caricarlo sul mio Kindle, ma solo per l’applicazione BluFire). Dopo aver fatto outing (e aver quindi confessato con Mondadori il pasticcio compiuto), aver ricevuto rassicurazioni e una seconda mail con un nuovo link dal quale ri-scaricare l’e-book… Il libro era finalmente nelle mie mani. O meglio nel mio smartphone.
Credo di avere già ampiamente raccontato che io non amo molto leggere sui monitor retroilluminati. Quindi questo libro che portavo sempre con me nella mia borsa, proprio per questo motivo, è stato letto a spizzichi e mozzichi, e solo quando non avevo alternative a portata di mano. Finché un giorno, con M, ci siamo rese conto che stavo impiegando un tempo infinito per leggerlo… E allora mi sono armata di buono spirito e ho ricominciato la lettura di un romanzo che sapevo di non aver apprezzato nella giusta maniera. E davanti a me si è aperto un mondo. Intanto perché ho scoperto i vantaggi del leggere direttamente dallo smartphone… Ma soprattutto perché mi sono innamorata della penna di questo autore scandinavo che non era ancora entrato a far parte della mia biblioteca.
Molto in sintesi – ma credetemi che è proprio il minimo sindacale, diciamo la trama che trovate in giro sui vari siti internet e anche sulla quarta di copertina – il romanzo racconta la storia dello scorbutico cinquantanovenne Ove: il vicino di casa che nessuno vorrebbe avere. Non è un caso che la gente lo chiami “un vicino amaro come una medicina“: Ove ha più di un motivo per detestare l’umanità tutta (e in particolare la gente che risiede nel suo quartiere). Ove ha la pretesa che tutto funzioni come una macchina perfetta: non si deve parcheggiare l’auto fuori dagli spazi appositi, non bisogna sbagliare nel fare la differenziata, non si deve appoggiare la bicicletta fuori dagli stalli predisposti… E poi ancora non sopporta la vicina con i tacchi alti e il suo cagnolino che fa pipì sul suo viottolo di casa, e il gatto randagio che ha scelto il suo zerbino (sempre) per fare la pipì. Ove sente su di sé tutta la responsabilità del quartiere; per questo ogni mattina alle 6.30, Ove compie la sua ispezione per assicurarsi che tutte le regole siano state osservate. Insomma, se delle regole ci sono, queste sono fatte per essere rispettate. Nessuno sa che Ove in realtà ha preso una decisione… E mentre la sua storia si dipana pagina dopo pagina sotto i nostri occhi il cuore di chi legge sobbalza continuamente da un’emozione all’altra. E Ove diventa passo dopo passo sempre più irresistibile.
Ci sono stati momenti in cui gli occhi mi si sono riempiti di lacrime, per la storia di Ove che così delicatamente emerge – frammento dopo frammento, pagina dopo pagina, di ricordi, esperienze di vita vissuta ed eventi, lotte, fortuna alterna, destino avverso, malattie (una su tutte in particolare)… Altre volte ho faticato a non lacrimare per le risate perché Ove, ogni tanto, assomiglia proprio a mio papà (e nei suoi comportamenti, io riconosco anche tante delle mie stranezze). Per esempio, c’è un passaggio in cui Ove è al volante della sua Saab (uno dei lasciti di suo padre, morto prematuramente come del resto anche la mamma del nostro protagonista). Ove è fermo a un semaforo. Quando scatta il verde, l’automobilista dietro di lui suona il clacson senza neanche dargli il tempo di riavviare la marcia. Ove si innervosisce, anche perché il guidatore continua a cercare di superarlo e si lamenta della lentezza di Ove al volante… Solo che Ove sta semplicemente rispettando il limite di velocità fissato a 30 kmh. Ove avrà la sua piccola vendetta: continuerà a mantenere il limite di velocità facendo innervosire sempre più l’automobilista dietro di lui, riuscirà a fargli “bruciare un semaforo” e a fare in modo che non riesca a parcheggiare nell’ultimo posto rimasto in un centro commerciale.
Ecco, mio papà ed io avremmo fatto esattamente la stessa cosa 🙂
Dicevamo, però, che nessuno sa che Ove ha un piano. E che per metterlo in atto ha pianificato tutto nei minimi dettagli. Dal gancio appeso al centro del soffitto alla disdetta dell’abbonamento al quotidiano. Nessuno sa cosa Ove abbia in mente, ma tanti imprevisti sono pronti a frapporsi fra Ove e il suo proposito (e anche fra Ove e la sua solitudine). Fra questi, in particolare, c’è l’arrivo della nuova famiglia di vicini. Una serie di fortunati eventi che porteranno Ove a riconsiderare i propri piani, ma anche il valore della vita i tutta la sua interezza (con tutte le sue stranezze, caos e ingiustizie).
L’autore è blogger ed editorialista di culto. Ha pubblicato altri due romanzi (tutti da mesi sul podio della classifica svedese dei libri più letti). Ora vado a comprarmeli. Anzi no: se sentite qualche mio amico ditegli che apprezzerei mi venissero regalati a Natale. Io aspetterò un paio di settimane per l’acquisto 🙂
C
(L’uomo che metteva in ordine il mondo, di Fredrick Backman, Mondadori, pag. 350, euro 18)