Ho avuto non poche perplessità quando mi hanno regalato Memoriale dell’inganno di Jorge Volpi. Non capivo perché avessero deciso di regalarmi proprio quel libro. Non mi attirava il tema. Non lo ritenevo indicato né per il tipo di letture cui normalmente amo dedicarmi, né tantomeno per il momento in cui ho deciso di cominciare a leggerlo. Ma mi sono dovuta ricredere su tutta la linea.
E’ il 17 settembre del 2008 e, in seguito al fallimento della Lehman Brothers, il genio della finanza J. Volpi abbandona gli uffici della sua società. Lo stesso giorno, le autorità lo accusano di frode contro i sui investitori, per un totale di 15 milioni di dollari. Questo finanziere newyorkese ebreo viene quindi esiliato in un luogo sconosciuto ed è proprio lì che stende il suo manoscritto autobiografico in cui svela come i colletti bianchi di Wall Street siano riusciti a lucrare, senza farsi alcuno scrupolo, durante la bolla immobiliare di fatto orchestrando quella che può essere considerata come una delle più grandi catastrofi economiche di tutti i tempi.
Lo scrittore messicano si è immerso nella storia di questo personaggio da scriverlo in prima persona, fino al punto da consegnargli il proprio nome, inventandosi persino una genealogia. Un personaggio pregiudicato, cinico, amorale. Detestabile. Ma c’è di più.
La storia si snoda seguendo due strade, lungo una di queste seguiamo le imprese finanziarie di J. Volpi, sull’altra scopriamo man mano la storia di suo padre Noah, un pacifista ebreo (ma forse anche una spia russa), braccio destro di Harry Dexter White (vale a dire colui che ha discusso nel 1935 con il britannico Keynes, il più grande economista del pianeta, il piano per il dopoguerra), che ha visto nascere il Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale, accusato di comunismo e morto – probabilmente suicida – prima della nascita di Jorge che tenta di scoprire la verità suol padre che non ha mai conosciuto.
E in mezzo a questa grande finzione – fatta di inganni, intrighi e un riuscitissimo mix di personaggi fittizi e reali – c’è un atto di accusa contro la finanza criminale moderna e la cronaca documentatissima di una crisi epocale, un viaggio dai segreti della Guerra fredda agli scabrosi retroscena di Wall Street. Un thriller letterario sulla menzogna, dai toni noir e dal ritmo serrato. Una finta autobiografia, misteriosa e affascinante che svela la parabola del Capitalismo, con tante spiegazioni per capire i meccanismi della finanza che regolano le nostre vite, per capire come come la finanza sia diventata un grande tavolo da gioco dove è possibile accumulare incredibili quantità di capitali.
Carla
(Memoriale dell’inganno di Jorge Volpi, Mondadori, pag. 382, euro 22)