Ve lo avevamo anticipato in un precedente post… Si trattava di un’anteprima che si è realizzata in tempi più brevi di quelli stimati.
Anna Petino è amica della Matta C da tempi quasi immemorabili (si sono conosciute proprio nella libreria di C sopra la quale Anna abitava – abita ancora lì è la libreria che non c’è più – con il suo meraviglioso allora-bimbo Mattia). E fra loro è stato subito amore a prima vista.
Mattia (oggi adolescente) era un cucciolo dolcissimo, che si innamorò di C finché non decise di lasciarla (nella tristezza più nera) esclamando innocentemente e candidamente: «Carla, scusami, ti lascio. Mi sono fidanzato con una ragazza più bella e più giovane di te!». Le visite in libreria si sono via via fatte più lunghe… E poi sono state seguite da tanti caffè e tante chiacchierate.
Anna è una persona speciale. Come ho già scritto, parlando di lei, è una donna intelligente, indomita, creativa, multitasking. A lei va il grazie delle Matte da Leggere. C si pregia si essere stata la “consigliera” del romanzo che Anna ha recensito per noi oggi.
Le Matte da Leggere
È proprio durante giornate ventose come questa che la mia mente mette fuori tutte le immagini reali o mentali che nel tempo ha accumulato. Forse perché il vento mi mette sempre un po’ di inquietudine e allora corro al riparo dentro la fantasia… Mi vengono in mente quadri di Chagall, ma anche immagini che sono scaturite dalla lettura di Monsieur Ladoucette e il club dei cuori solitari, divertentissimo romanzo di Julia Stewart.
Alcuni romanzi, infatti, mi rimangono impressi e non so bene se per via della mia capacità di visualizzare un racconto o per la capacità dell’autore di dipingere personaggi, paesaggi e avvenimenti come un artista farebbe con un pennello o un regista con una macchina da presa.
Monsieur Ladoucette e il club dei cuori solitari si apre e si chiude con un tornado, capace di fare sparire e riapparire nei posti più strani gli abitanti del paese.
Quello che accade tra i due eventi è la vita in un paesino di una regione a sud della Francia popolato da trentatré abitanti, tutti un po’ litigiosi, ma estremamente uniti al momento di dover ingannare gli ispettori inviati per contare la popolazione, indossando strane parrucche e travestimenti, correndo su e giù per le scale del paesino stesso. E sembra quasi di vederli, questi buffi personaggi, correre ansimando, sudare, indossare vestiti al contrario, così come sembra quasi di sentire i loro accenti via via contraffatti.
Uno dei trentatré abitanti è Guillame Ladoucette, un cuore solitario, ma fondamentalmente un barbiere, che decide di cambiare attività, un po’ a causa di un nuovo concorrente, un po’ perché gli abitanti iniziano a diventare calvi e il tasso di natalità del paesino stesso è praticamente nullo. Così decide di aprire un’agenzia matrimoniale, nella speranza inoltre di aumentare la popolazione di Amour Sur Belle.
Dopo due settimane di silenzio, la sua ex sala da barbiere, ormai “desiderio del cuore”, inizia pian piano ad animarsi dei racconti, dei timori e dei desideri dei suoi vicini di casa. Questa nuova esperienza porterà Guillame a riflettere sull’amore perduto, sul tempo passato e sulla sua incapacità di aprirsi con sincerità alla persona amata, facendole capire che l’amore per essere tale, ha un gran bisogno di fermezza. Guillaume ritroverà l’amore perduto?E – se sì – sarà come vuole la tradizione romantica?
La storia romantica di fondo, inoltre, è costellata dall’apparizione di personaggi… I più disparati, divertentissimi, tutti in crisi per la volontà comunale di istallare una doccia pubblica nella piazza del paesino, ciascuno con il proprio vissuto e con i propri racconti, tanto che ti sembra quasi di essere uno spettatore in mezzo a questo via vai di donne, uomini, oche e fois-gras!
(Monsieur Ladoucette e il club dei cuori solitari di Julia Stuart, Corbaccio, pagg. 290, euro 17.60)