Qualche tempo fa mi ritrovavo a parlare dei colori sul blog di Karma Communication, l’agenzia di comunicazione che Mari ed io abbiamo costruito a Catania.
Parlando di colori, non avevo resistito a una lunga citazione di un film che adoro: “La casa dei nostri sogni” di Henry C. Potter. E mentre scrivevo quel post avevo ricordato che molto tempo prima avevo scoperto che il film è in realtà tratto da un libro di Eric Francis Hodgins che è solo il primo di una serie che l’autore ha dedicato alla famiglia Blanding. All’epoca avevo fatto una lunga ricerca e avevo – alla fine – acquistato il libro su internet in lingua orinale visto che di un’edizione italiana pare che non si sia mai parlato. Peccato, perché la lettura è stata esilarante almeno al pari del film, ma anche le scoperte che ho fatto riguardo a quest’autore sono interessanti e voglio condividerle con voi.
Al di là della sua biografia per cui vi rimandiamo a Wikipedia, ho appreso infatti che il libro “Mr. Blandings builds his dream House” – deve si raccontano le peripezie che questa famiglia deve affrontare nella ristrutturazione di una casa in campagna, su una meravigliosa collina – nasce in realtà da un articolo per il Fortune, “Mr. Blandings build his castle“, dove all’epoca era redattore. L’articolo era una specie di conto fittizio dei veri problemi della vita che incontrava, durante la costruzione di una casa a New Milford, Connecticut. Dall’articolo al libro (illustrato da William Steig, che diventò immediatamente un best seller) e dal libro al film con Cary Grant e Myrna Loy.
Nella vita reale, la casa di cui si racconta è stata completata nel 1939, ma i costi erano stati talmente alti che Hodgins fu costretto a venderla per 38 mila dollari. E tentò invano di ricomprarla quando ricevette gli oltre 200 mila dollari per i diritti cinematografici del libro. Nel 2004 questa stessa casa è stata venduta per 1,2 milioni di dollari.
La trama del libro e del film, invece, è ben diversa. Sebbene infatti siano tantissime le difficoltà che la famiglia Blandings incontra nella ristrutturazione di questa villa in collina, alla fine il capofamiglia che di mestiere fa il pubblicitario ed è alla ricerca di uno slogan per il prosciutto Wham, c’è il lieto fine (non preoccupatevi perché non vi rovino niente, il divertimento sta proprio nell’avanzamento dei lavori stessi): lavori completati, slogan per il prosciutto trovato (grazie alla mami che si prende cura della casa e dei ragazzi)… Insomma, il classico “E vissero tutti felici e contenti“.
Esiste un seguito che non possiedo, ma che adesso vado a cercare su internet che si chiama “Way Blandings“. Molti ritengono che questo secondo episodio sia persino migliore del primo… Ma su questo non posso esprimere un giudizio, almeno non subito.
Il mio vuole essere un appello (forse anche doppio): pubblicate i libri di Eric Francis Hodgins, vi preeeegoooo. Non tutti possono leggerli in lingua originale ed è davvero un peccato: sono troppo divertenti!
Carla
(Mr. Blandings builds his dream house di Eric Hodgins, illustrato da William Steig, ed. Paperback, euro 15,40)