Dopo la presentazione di venerdì scorso al Monastore del Monastero dei Benedettini, e il laboratorio insieme a Nadia Ruju, mi è presa un po’ di nostalgia. In realtà ci sono stati altri eventi che mi hanno suscitato tanti ricordi… Fra questi sicuramente la consegna del Premio Andersen 2014.
Ho deciso, quindi, di presentarvi i vincitori di quest’anno… Procedendo in ordine di apparizione con i vincitori della 33ª edizione del più ambito riconoscimento attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori, editori e librai. La premiazione (svoltasi pochi giorni fa, il 24 maggio, al Museo Luzzati di Genova) per la prima volta ha visto assegnare anche il premio “Roberto Denti” alla migliore libreria per ragazzi dell’anno (ottenuto dalla Libreria Cuccumeo di Teresa Porcella), un riconoscimento promosso dall’Aie (Associazione italiana editori) e da Andersen per ricordare la figura e l’impegno del fondatore della storica Libreria dei Ragazzi di Milano, da sempre attiva nella giuria dell’Andersen insieme alla moglie Gianna Vitali.
In giuria, insieme alla direzione della rivista Andersen (composta da Barbara Schiaffino, Walter Fochesato, Anselmo Roveda), dalla già citata Gianna Vitali, da Pino Boero (docente di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Genova); e per l’individuazione delle terne di finalisti anche da Anna Parola della Libreria dei Ragazzi di Torino, Caterina Raimonda, blog Le Letture di Biblioragazzi e dallo staff redazionale di Andersen.
Il miglior scrittore 2014 è Fabrizio Silei: «Per essere la voce più alta e interessante della narrativa italiana per l’infanzia di questi ultimi anni. Per una produzione ampia e capace di muoversi con disinvoltura e ricchezza fra registri narrativi diversi: dall’umorismo alla misura breve del racconto per i più piccoli, dall’albo illustrato al romanzo per adolescenti, dal progetto creativo ad un forte impegno civile. Per una costante e limpida qualità della scrittura».
Ho conosciuto Fabrizio, ormai molti anni fa, quando la mia libreria organizzava “Millecunti, Festival dei bambini dei ragazzi e dei sentimenti sociali“. E avevo già gioito per lui, quando nel 2012 aveva conquistato l’Andersen per il miglior libro nella categoria 9-12 anni con il suo romanzo “Il bambino di vetro“. Ma adesso gioisco ancora di più. Perché Fabrizio è un artista e uno scrittore che tutti dovrebbero incontrare almeno una volta nella vita, se non di presenza…. Certamente attraverso i suoi libri.
Fabrizio Silei è nato a Firenze, ma per il resto della sua biografia vi rimandiamo al suo sito, dove oltre a leggere della sua vita fino ad oggi potrete tenervi costantemente aggiornati sulle sue novità editoriali e non soltanto.
Come si legge sul suo sito, Fabrizio è un “ricercatore di storie e vicende umane” e negli anni “ha raccolto testimonianze di persone che hanno vissuto la guerra e la prigionia nei lager nazifascisti, memorie dal mondo contadino, storie e leggende della tradizione orale toscana”. I suoi libri, quindi, affrontano spesso temi difficili e sono intrisi di una forte connotazione sociale. Proprio come Bernardo e l’angelo nero (Salani).
Bernardo e l’angelo nero racconta la storia di un ragazzo di 12 anni, un balilla in divisa nera, fez e pistola che gira in bicicletta. La pistola che porta al fianco è un regalo di suo padre, gli serve per difendersi dai partigiani. Del resto… Il padre di Bernardo è il podestà del paese e sapendo che le truppe Alleate, risalendo lungo lo Stivale, sono ormai nei pressi della Toscana, è di giorno in giorno sempre più preoccupato. Solo che Bernardo, un giorno, si trova di fronte a un pilota afroamericano ferito, rimasto appeso con il suo paracadute ad un albero, impossibilitato a compiere qualunque movimento. Bernardo lo tira giù dall’albero, convinto che sia morto pensa di poterlo portare in paese come un “trofeo di guerra”. Mentre lo fa, però, l’uomo riprende i sensi e Bernardo decide allora di farlo prigioniero per riabilitarsi agli occhi del padre che non ha molta considerazione di lui, considerato che Bernardo – miope, esile ed asmatico – non incarna esattamente i dettami dell’ideologia fascista. Bernardo è in cerca di un’opportunità di riscatto, a causa delle umiliazioni che è costantemente costretto a subire anche dai suoi coetanei… E sa bene che consegnare un prigioniero malato non fa molto onore. Pertanto decide di curarlo, per consegnarlo alle autorità fasciste una volta guarito e conquistare così la gloria. Ovviamente la storia – insignita dei Premi Nazionali di Letteratura per l’infanzia e per ragazzi “Il gigante delle Langhe” (2010), “Giacomo Giulitto” (2010) – non finisce qua e la vicenda di Bernardo che magnificamente si mescola con un periodo buoi della storia italiana si innalza a valori morali universali, che superano ogni barriera e ogni epoca. Così mentre gli eventi precipitano in Bernardo si insinua il seme del dubbio… che capovolgerà i concetti di “amico” e di “nemico”.
Il romanzo è toccante. Commovente. Fabrizio Silei – nella nota finale del romanzo – spiega che qualche licenza letteraria se l’è dovuta concedere… Ma l’attenzione e la precisione storica sono perfette e il romanzo , oltre a raccontare una pagina di storia, insegna a riflettere su valori assoluti di umanità e civiltà, ma anche che ricordare permette di non cadere negli stessi errori e che spesso scegliere di diventare grandi e cominciare a pensare con la propria testa può essere doloroso e difficile.
Adesso potrei scegliere di raccontarvi di Fabrizio come artista… Ma sul sito di Fabrizio troverete tutte le informazioni che potreste desiderare. A me, per ora, basta ricordare che nel 2007 con le sue particolarissime illustrazioni di carta ha ricevuto il Premio speciale per la sperimentazione iconica e la ricerca espressiva al Premio Internazionale di illustrazione Stepàn Zavrel… E tanti tantissimi altri riconoscimenti. E dunque mi fermo qui, non solo perché l’argomento in questione si presta a un altro lungo post, ma anche perché per qualche ragione la mia testa sta continuando a ragionare sui suoi romanzi… E visto che ancora non ho letto il suo ultimo libro – La doppia vita del signor Rosenberg (che vanta una copertina illustrata da Roberto Innocenti) – penso che la mia prossima recensione dedicata a Fabrizio sarà su Prima che venga giorno (Lineadaria). Prima di salutarvi, però, vorrei suggerirvi di dare uno sguardo anche a L’Ornitorinco Atelier, il luogo magico e aperto alle contaminazioni dove Fabrizio lavora, scrive e crea le sue storie, accogliendo amici e curiosi 🙂
C
(Bernardo e l’angelo nero di Fabrizio Silei, Salani, euro 13)