Sarà che è estate, ma la rubrica Matti per le Matte si è rianimata. In questi giorni si legge di più, è vero. Questa settimana tocca a Ludovica Grasso che ci ha contattato alla nostra mail chiedendoci di potere raccontare uno dei romanzi di David Grossman. La risposta non poteva che essere positiva.
Tempo fa, dopo aver letto (e gradito) forse il più bel romanzo di David Grossman (“Che tu sia per me il coltello”), ho deciso di approfondire la conoscenza di quest’autore, dedicandomi alla lettura di “Qualcuno con cui correre”.
La scelta è stata semplice. Era uno di quei periodi in cui sentivo il bisogno della compagnia di un buon libro e soprattutto di una buona storia. Premetto sin da subito che chi si aspetta di ritrovare la scrittura intima e quasi spirituale dello scrittore israeliano rimarrà deluso. D’altra parte i protagonisti qui sono degli adolescenti e forse un linguaggio troppo “impegnato” sarebbe stato inappropriato.
Tuttavia, nonostante la limpidezza e la linearità linguistica, le tematiche affrontate sono molto importanti: l’amicizia, l’amore, il rapporto genitori-figli, il flagello della droga, ma anche le passioni e i sogni che ogni uomo coltiva dentro di sé.
Il libro racconta di Assaf, un timido sedicenne che, durante i giorni di assenza dei genitori lavora nel municipio della zona. Le sue giornate sono tutte uguali, tutte passate davanti ad un computer, fino a quando un giorno il suo capo gli affida l’insolito compito di trovare il proprietario di una cagna randagia di nome Dinka. Il ragazzo accetta l’incarico e comincia a portare la cagnolina in giro per la città, nella speranza che la stessa lo conduca dal suo padrone. Ma le cose si rivelano subito tutt’altro che semplici.
Dinka in preda all’euforia della libertà ritrovata, comincia a correre velocemente e senza sosta. Assaf, sorpreso, la rincorre finché la cagnolina si ferma davanti ad una pizzeria. Qui il pizzaiolo si rivolge al giovane, dicendogli che conosce Dinka e chiedendogli dove fosse la sua padrona. Sembra un incontro ordinario, un incontro come tutti gli altri, in realtà è solo il primo di una lunga serie che sconvolgeranno la vita di Assaf.
Da questo momento in poi una sequenza ininterrotta di avvenimenti condurrà Assaf alla conoscenza di Tamar, la padrona di Dinka, la persona che gli cambierà la vita.
Tamar, coetanea di Assaf, è una ragazza forte e coraggiosa, che ha deciso di sfidare i rischi e le paure ma che ha tanto, tanto bisogno di aiuto. La sua avventura è cominciata un mese prima. Il motivo non posso svelarvelo perché vi rovinerei la lettura, ma posso sicuramente dirvi che il carattere di Tamar fa da contraltare alla natura timorosa e impacciata di Assaf che proprio grazie all’incontro con la ragazza comincia il suo percorso di maturazione.
Per raccontare questa storia Grossman sceglie la sua Gerusalemme. Dinka conosce a memoria le strade di questa città. È facile capire come sia lei la protagonista indiscussa della storia. Dinka infatti rappresenta una specie di filo conduttore che collega tra loro i personaggi, facendoli incontrare. È accanto a lei che il timido Assaf si lancia in una folle corsa per le vie della città. Una corsa che non avrebbe mai intrapreso senza qualcuno con cui correre. La sua è una ricerca al buio: non sa esattamente chi o cosa stia cercando, ma si lascia guidare dalla cagnolina che lo conduce a scoprire l’esistenza di Tamar che cattura l’interesse di Assaf prima ancora di entrare nella sua vita, attraverso i racconti di chi la conosce.
Non sa ancora chi sia, non l’ha mai vista, eppure sente forte il bisogno di cercarla. Inizia ad indagare sulla vita della ragazza, scoprendone i segreti più nascosti. Entra in contatto con un mondo di malaffare, droga e violenza che gli fa correre seri pericoli. Ma Assaf non ha alcuna intenzione di fermarsi. La ricerca e la conoscenza di Tamar diventano un modo per trovare e scoprire se stesso.
Il romanzo sembra quasi una fiaba contemporanea, con tanto di principe-guerriero (Assaf), principessa in pericolo (Tamar), aiutante fedele (Dinka) e antagonisti vari che per quanto ci provino, non riescono ad evitare che il bene alla fine prevalga.
Solitudine, distanza dagli affetti, dipendenze di varia natura: gli ingredienti del degrado che molti giovani di oggi vivono ci sono tutti.
Ma accanto a tutto questo l’autore ci offre esempi di vero amore e di devozione che contraddistinguono i vari personaggi, ma anche Dinka, che sa comunicare con gli uomini molto più di quanto loro riescano a fare.
Una storia avvincente, dunque, che si fa espressione delle paure e delle emozioni più profonde: protagonisti sono gli adolescenti ma le loro problematiche riguardano tutti.
Davanti ad una società completamente sorda ai loro bisogni e alle loro richieste d’aiuto, i personaggi di “Qualcuno con cui correre” non si abbattono mai, apparendo più che mai forti e coraggiosi.
Alla fine del libro il messaggio sembra essere chiaro: sono i legami più veri a salvarci e se hai qualcuno accanto per cui correre e con cui correre non è mai troppo tardi per cominciare a farlo…
(Qualcuno con cui correre/David Grossman/ Mondadori/ € 12,00/ pp. 368)
Ludovica Grasso