Sono le 6 milioni copie che Luis Sepúlveda ha venduto in Italia: uno fra i narratori più amati dei tempi recenti, una voce impareggiabile nel raccontare la magia della realtà in tutte le sue sfaccettature, gioie e tormenti, meschinità e peripezie, violenze e dolcezze, perché “la vita – proprio come dice l’autore – è piena di storie”. Storie, appunto, da raccontare.
Sepúlveda parte dai ricordi del passato che emergono da una fotografia dove sono immortalati alcuni ragazzini e regala ai suoi lettori un “Ritratto di gruppo con assenza”. Leggiamo così un vissuto recente e passato, scoprendo man mano che il mondo di oggi ha scalzato una realtà che oggi non c’è più. Ed ogni riflessione, su questo mondo scomparso, ogni denuncia, si dipana in un racconto che è sempre affascinante.
Proprio come quello che dà il titolo alla raccolta. Dopo 14 anni di esilio, l’autore torna in Cile con una fotografa, alla ricerca dei destini personali di quel gruppo di bambini che la stessa fotografa ha “catturato” in uno scatto 8 anni prima. Lo scopo è ritrovare i bambini e fotografarli. Ma le singole storie dei personaggi che compongono questo gruppo si intrecciano con la Storia di un Paese appena uscito dalla dittatura. Ed uno dei bambini ritratti nella fotografia, non c’è più. La sua storia è il pretesto per raccontare il Cile dopo 17 anni di dittatura. E così fra preoccupazioni per l’ambiente e la riscoperta del sentimento dell’indignazione, incontriamo combattenti valorosi, bambini senza futuro, una miss colombiana che muore durante un intervento di chirurgia plastica, una signora sovietica, la cui voce – attraverso Radio Mosca – ha offerto conforto ai cileni della resistenza, giovani che vogliono fuggire… E – soprattutto – scopriamo il vuoto lasciato da Marcos. Un vuoto dove c’è la purezza che ha accompagnato l’autore “durante tutto l’esilio come un balsamo”.
E se non basta, sappiate anche che nello sguardo di Luis Sepúlveda non manca l’ironia nel tratteggiare gli amici, denunciare la storia del Cile dopo la dittatura, persino il lavoro per una televisione ecuadoriana.
Una chicca: tra i tanti incontri che potrete fare immergendovi in “Ritratto di gruppo con assenza” c’è anche quello con un vecchio che vive isolato in una capanna nella foresta amazzonica e legge romanzi d’amore… Un personaggio che vent’anni fa ha ispirato all’autore il suo fortunatissimo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” (Guanda, pagg. 144, euro 12)
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(“Ritratto di gruppo con assenza” di Luis Sepúlveda, Guanda, pagg. 168, euro 16)