Il martedì dei Matti per le Matte porta tante scoperte. Libri trovati sulle bancarelle, suggeriti da amici, regalati, presi in prestito. Quello scoperto da Giuliana Mannino, la Matta per le Matte di oggi, è stato scovato ad una fiera del libro che, qualche mese fa, si è tenuta a Catania.
Per una trentenne con scarsa autostima e parecchia voglia di camminare, uscire a piedi in un pomeriggio uggioso di fine estate è un clichè al quale è difficile resistere.
Andando senza meta, a naso in su per le vie deserte della città mi sono ritrovata quasi senza volerlo, ombrello al braccio, dentro Palazzo della Cultura per il Sabir Fest, Festival culturale. Bell’ambiente, bella gente, un sacco di libri.
I miei occhi vagavano tra succulenti bancarelle alla ricerca del libro giusto, quello che per forma, colore e dimensione avrebbe soddisfatto il mio spirito malinconico-vagabondo che mi trascinavo dietro quasi con orgoglio.
Quello che mi ha colpito di questo bel librone della Sur è stata la copertina rigida (come piace a me) rossa fiammante, la grafica minimal ma d’impatto, l’autore Tomas Eloy Martinez, un argentino (amo gli argentini), ma soprattutto la citazione di Gabriel Garcia Marquez sul retro: “ecco finalmente il libro che desideravo leggere”. E come smentirlo.
Basato sulla storia dell’attrice e attivista argentina Evita Peròn, Santa Evita comincia narrandone la fine, che come vedremo fine non è. Attraverso le interminabili vicessitudini del suo corpo imbalsamato e “sacro” l’autore racconta Evita. Da giovane, come era stata, da donna di potere, come era diventata e infine, inerme, in cosa l’ha trasformata la storia.
Nonostante l’argomento non sembri dei più allegri, l’intero romanzo è ricco di momenti leggeri e quasi romantici, come sembra essere stato il carattere della stessa Evita. Il libro non si fa leggere ma percorrere, un viaggio sia fisico che temporale scandito dalla voce dell’ autore che si alterna a quella dei diversi personaggi, amici e nemici.
È una scoperta, interessante e magica, in cui si mescola realtà e finzione, si svelano segreti, si parla di storia e Argentina, di ricchi e poveri, di poveri che diventano ricchi, di caratteracci e barriere sociali.
Santa Evita, è un inno sincero e devoto all’umanità di questa donna piccola e sgraziata, ma ricca di sentimento e forza che ha influenzato tutto un popolo e una serie di generazioni avvenire, compresa la mia, e del suo corpo divenuto un simbolo e una disgrazia.
Una chicca? Ho letto tutto il romanzo trattenendo la voglia matta di andare a ripescare dal magico mondo del web una foto di Evita, in modo da godermi fino in fondo quelle incredibili descrizioni che l’autore fa del suo corpo splendente e quasi vivo, sono andata a guardarla solo voltata l’ultima pagina con tutto il carico di emozioni che mi portavo dietro.
Ho deciso di finire di leggere il libro a Bali, giusto per precisare, da donna di scarsa autostima e parecchia voglia di camminare, mi piace finire i libri con stile.
(Santa Evita/ Gabriel Garcia Marquez/ Sur Edizioni/ € 16,00 / pp 433)
Giuliana Mannino