Datemi un appuntamento in un Centro Commerciale e io potrò dare il peggio di me.
E’ capitato qualche settimana fa. Mi sono ritrovata in uno di questi non luoghi assurdi (nel quale, ironia della sorte, sono andata a finire anche ieri…domenica, ma per motivi sicuramente più piacevoli) nel momento di maggiore capienza…della serie che non riuscivo a sentire neanche i miei pensieri, tale era il bordello e, a destra e a sinistra, mi sorpassavano orde di ragazzine e ragazzini che si puntavano da un corridoio all’altro, lanciandosi messaggi che solo loro potevano capire. Tutto questo deve avermi condizionato.
Il mio appuntamento era in ritardo e in qualche modo dovevo passare quella mezzora che non volevo certamente regalare al “nulla”. Allora sono entrata in libreria. Una libreria di quelle dove, in condizioni normali non entrerei neanche pagata, una di quelle librerie dove i libri sono disordinati in maniera assolutamente non pensata. Sono entrata, ho cominciato a guardare gli scaffali, mi sono confusa, ho visto altre orde di adolescenti che probabilmente guardavano i miei capelli bianchi, e alla fine sono andata nella zona fantasy e ho arraffato il primo libro che mi è capitato a tiro, complice anche il fatto che il film lo avevo visto da poco.
Ho comprato una Coca Cola, mi sono trovata un angolo più tranquillo degli altri, ho tirato fuori dalla borsa le cuffie e ho messo la musica a palla, cominciando a leggere tracannando bollicine alcool free, mentre il “circo” continuava a muoversi attorno a me.
Nella mia piccola isola ho cominciato a leggere Shadowhunters – Città di Ossa. Si tratta del primo capitolo della saga di Cassandra Clare (Mondadori). Una saga che sembra non finire mai (non sono nemmeno riuscita a capire bene da quanti libri è composta realmente) e che per me comunque è finita proprio dove è iniziata.
La mia vena fantasy c’è rimasta male, tanto che non sapremo mai come la storia andrà a finire, visto che non comprerò i libri successivi. Perché libri per ragazzi mi capita di leggerne parecchi, e lo sapete, ma stavolta questo non mi ha soddisfatto. Però mi sono arrabbiata molto di più del fatto che nella sua versione su pellicola hanno combinato un casino, stravolgendo il finale e praticamente riscrivendo tutta una parte del libro. Queste cose mi sembrano assurde, ancora di più se l’autore è complice.
Comunque. Per chi non sapesse di che cosa stiamo parlando la storia in questione racconta la vita di Clary, una sedicenne che vive una normalissima esistenza a New York, fino a quando una sera, mentre è in un club della città insieme al suo amico Simon vede qualcosa che nessun altro riesce a vedere. E’ il suo primo incontro con gli shadowhunters, cacciatori di demoni. Da qui in avanti la sua vita tranquilla e quella della madre, Jocelyn, vengono stravolte completamente. Cominciano gli incontri con i cacciatori, Jace, Isabelle e Alec e la vita di Clary si popola di vampiri, lupi mannari, demoni alquanto bizzarri oltre che terrificanti. Tutti sono a caccia della Coppa Mortale che potrebbe rivoltare le sorti del mondo e Clary è la chiave di parte del grande mistero che la riguarda.
Come potremmo riassumere meglio questa storia? Allora: c’è una ragazzina normale che, ad un certo punto, incontra un gruppo di emo che, per fare uscire i loro superpoteri e combattere il brutto che c’è nel mondo, si ricoprono di tatuaggi semipermanenti che poi però lasciano un bel po’ di cicatrici sul corpo. Forse esagero, ma è stata la mia impressione e nessuno me ne voglia. Però ci sono fantasy per ragazzi decisamente più accattivanti, per vecchiardi della mia età 🙂
(Shadowhinters – Città di Ossa / Cassandra Clare/ Mondadori/ pp 532/ euro 10,50 )
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