Il romanzo di cui vi parlo oggi, mi è stato riportato alla mente non da una riesumazione dagli scatoloni del trasloco (che comunque continuano a campeggiare in bella vista in quella che ormai Marzio ed io – e forse anche Silvia, la signora che mi aiuta con le faccende domestiche) chiamiamo la stanza degli orrori… Ma da una puntata di “La tredicesima ora“, il programma di Carlo Lucarelli in onda il 13 giugno scorso su Rai Tre, in cui veniva ricostruita la storia di Lucia Annibali, la giovane donna che nell’aprile del 2013 è stata sfigurata con l’acido da due uomini, su ordine del suo ex compagno e che oggi è simbolo per tutte quelle donne che si ribellano alla violenza maschile (che troppo spesso finisce con quello che oggi si chiama “femminicidio”).
Ecco. Al termine di ogni puntata, Lucarelli fa un dono alla persona di cui ha raccontato la storia; e siccome gli scrittori regalano parole, a Lucia Annibali, Carlo Lucarelli ha deciso di regalare un passo di Sirena. Mezzo pesante in movimento di Barbara Garlaschelli (Salani). Non sono riuscita a recuperare il passo che quella sera è stato letto da Lucarelli, anche perché credo che il romanzo si trovi nella biblioteca personale di mia mamma, ma posso comunque raccontarvi le sensazioni che ho avuto quando ho letto il libro di Barabara Garlaschelli…
Era ottobre e la giornata era un po’ come quella di oggi, uggiosa e biancastra, avevo da poco cominciato a lavorare come libraia in quella che sarebbe diventata la mia libreria. Arriva un collo di rifornimento Messaggerie, e – visto che per me era comunque tutto (o quasi) nuovo – apro lo scatolone con grande entusiasmo e curiosità. Fra i titoli contenuti in quello scatolone vengo attratta da una copertina verde Tiffany con due gambette di bambola di pezza che penzolano dall’alto e sullo sfondo una ruota con i raggi. In realtà il contenuto stretto del libro era già tutto nella copertina, ma io non potevo saperlo e non potevo sapere quanto mi avrebbe toccata nel profondo la storia di Sirena.
Il romanzo è autobiografico e racconta di quando Barbara, oggi scrittrice apprezzata per i suoi romanzi noir e per i suoi libri per ragazzi, a sedici anni, tuffandosi in acqua a mare ha subito una lesione alla quinta vertebra cervicale. Barbara Garlaschelli, racconta dei successivi mesi di ricovero, prima in ospedale poi in un centro fisioterapico, dell’intervento e della lunga e rigorosa riabilitazione. 10 mesi di vita e 10 mesi di racconto. 10 mesi, sospesi tra paura e speranza, che hanno cambiato la vita dell’autrice che pur nella sofferenza ha trovato il coraggio di affrontare l’handicap e il dolore, il cambiamento e la diversità. Un libro senza buonismi, duro e grintoso, ma anche tenero e ironico che racconta anche l’amore, l’amicizia e la solidarietà. Un libro che tocca il cuore e che ti cambia nel profondo. Bellissimo. Lucarelli non poteva fare scelta migliore.
C
(Sirena. Mezzo pesante in movimento di Barbara Garlaschelli, Salani, pagg.133, euro 10)