Si dice a volte che può essere anche la copertina di un libro a sceglierti. E’ stato così per me con la bellissima cover di Sono nel tuo sogno di Isabel Abedi, romanzo del 2009, edito in Italia nel 2011. L’immagine di per sé è tutta un mistero. In questo senso presenta egregiamente la storia che le sta dietro. Lo scorcio di un ponte con degli alberi spogli su uno sfondo avvolto dal contrasto di un intreccio di luce e nebbia, con una fitta pioggia che dà il tocco finale al tutto. Nel mezzo di questa tempesta si scorge la figura solitaria di un ragazzo incappucciato di spalle.
Questa figura è quella che Rebecca scorge sempre dalla sua finestra, dal giorno in cui fa un terribile sogno dove lei muore straziata a terra in una stanza sconosciuta. Ha inoltre l’impressione che quel ragazzo misterioso che continua imperterritamente a fissarla abbia a che fare con quell’improvviso e lacerante dolore e senso di perdita, che le provoca un vuoto interiore inspiegabile e incolmabile che da quel giorno la inquieta e la opprime. Ma, chissà per quale motivo, sente pure che quella figura non la impaurisce. Anzi, sembra proprio che con essa il vuoto che ha dentro si riargini. Questo la spingerà ad avvicinarsi sempre di più a lui, oltre ad una forte attrazione che sembra non avere a che fare solo con l’amore. Lui si fa chiamare Lucian, e non può dire molto altro di sé perché sa solo di essersi svegliato nudo e senza nome, identità e ricordi sulle rive del fiume Elba, ad Amburgo, in cui è ambientata parte del libro. L’unica cosa che davvero sa, però, è che anche lui è tormentato ogni notte dallo stesso sogno della morte di Rebecca.
Capiamo presto che Lucian sia un essere soprannaturale, ma non sappiamo mai davvero cosa ci sia dietro a tutto il suo mistero e come sia legato a Rebecca e la Abedi è attenta a non mostrartelo mai nitidamente. Insieme a noi lettori, i protagonisti sono pieni di dubbi e domande, le cui risposte riescono a non svelarsi chiaramente fino alla terza ed ultima parte del romanzo, che alla fine mi ha fatto anche versare qualche lacrima.
Ciò che ai miei occhi rende Sono nel tuo sogno un libro autoconclusivo di spicco nel suo genere è il fatto che la Abedi sia riuscita rinnovare un tema ormai di tendenza così trito e ritrito negli ultimi tempi (quello degli angeli caduti, dei demoni e dei vampiri che rinnegano la propria natura) con spunti originali che riescono a imprimere le pagine di un forte impatto emotivo e che soprattutto rendono le vicende e i personaggi e le sue creature soprannaturali definitivamente molto più reali e quotidiane, e sorprendentemente più umane di quanto non si legga in altri libri del genere paranormale e saghe Young Adult. Questo inoltre lo rende un libro più maturo, con un’identità, una delicatezza, un cuore e un’anima che difficilmente possono lasciare un lettore dall’animo affine ad esso totalmente indifferente.
Roberta
(Sono nel tuo sogno di Isabel Abedi, Corbaccio, pag. 443, 17.90)